Coronavirus a Napoli, commercianti contro de Magisitris: «Impossibile disinfestare tutti i negozi»

Coronavirus a Napoli, commercianti contro de Magisitris: «Impossibile disinfestare tutti i negozi»
di Gennaro Di Biase
Sabato 29 Febbraio 2020, 08:30 - Ultimo agg. 12:20
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Sono circa 60mila le attività imprenditoriali napoletane toccate dall'ordinanza di disinfezione emanata nella tarda serata dell'altro ieri da Palazzo San Giacomo. Il provvedimento, che è diretto alle società di trasporto pubblico locale e agli esercizi commerciali, ha per oggetto le «misure cautelari e preventive volte al contenimento del rischio contagio da Covid-19 nella città di Napoli», e prevede che entro dieci giorni si compiano disinfezioni degli ambienti. Si ordina di conseguenza il «controllo dell'idonea attestazione dell'avvenuto intervento di disinfezione oppure la certificazione della ditta incaricata». Proprio su questo «oppure» tra ditta esterna e auto-disinfezione si è resa necessaria la mediazione tra commercianti e Amministrazione: «Se tutti avessimo dovuto chiamare una ditta esterna - dice il direttore di Confcommercio Napoli Pasquale Russo - sarebbe stato difficile evitare un mercato nero di certificazioni, vista la mole di locali». «La nostra presenza in Comune - spiega Vincenzo Schiavo, presidente interprovinciale di Confesercenti -ha prodotto l'importante risultato di evitare la lunga e costosa certificazione da parte di ditte specializzate». 
 
 

Altri due temi sono al centro della querelle tra esercenti e Comune: le modalità di verifica della disinfezione e la questione del «posizionamento di appositi dispensatori di disinfettante o antisettico per le mani» previsto dall'ordinanza. «Sul mercato non se ne trovano», avverte Russo di Confcommercio. Inoltre, come andranno fatte le verifiche sulle disinfezioni?

Le sanzioni andranno dai 50 ai 500 euro in caso di mancata osservanza del provvedimento. «Per non essere multati - spiega il generale Ciro Esposito, comandante della Polizia Municipale di Napoli - sarà necessario esporre una certificazione della ditta o l'autocertificazione del titolare, con firma ed esibizione degli scontrini dei prodotti d'igiene acquistati». L'ordinanza, in proposito, indica l'uso di «disinfettanti a base di candeggina/cloro, solventi, etanolo al 75%, acido peracetico e cloroformio».

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Non tutti i nodi sono sciolti: «Le nostre attività commerciali - aggiunge Schiavo - sono prontissime a disinfestare e sanificare i propri locali. Inoltre il Comune ha adottato le nostre indicazioni circa l'utilizzo di alcuni prodotti sufficienti per sanificate le aree. Le nostre attività autocertificheranno, con responsabilità, l'avventura sanificazione dei luoghi. La comunità imprenditoriale napoletana avrà, dunque, la totale cura e la massima attenzione nel tenere i luoghi pubblici puliti e sterilizzati in modo da dare serenità ai clienti. I turisti non si spaventino: Napoli è sicura e protetta rispetto al Coronavirus». «Bene che si possa autocertificare la disinfezione - dice Ulderico Carraturo di Fipe Confcommercio Napoli - Altrimenti sarebbe difficile evitare il nascere di certificati fasulli. In ogni caso, questo provvedimento responsabilizza molti commercianti e non danneggia quei tanti che già tengono puliti i loro ambienti».
 

Perplessi i farmacisti. Secondo Michele Di Iorio, presidente di Federfarma Napoli, «si tratta di un'ordinanza che serve solo a creare alibi. Le farmacie hanno obbligo da sempre di rispettare le norme di igiene per un'attività sanitaria e sono già abbondantemente sanificate. Per quanto ci riguarda, l'ordinanza è superflua. Abbiamo stampato ed affisso i manifesti sia dell'ordinanza sia del decalogo. Inoltre, parchi, ambienti pubblici e strade non si sanificheranno allo stesso modo? Il Vomero, per esempio, è sporco e con sacchetti d'immondizia ovunque. Il Covid-19 è una malattia a trasmissione aerosolica, quindi l'oggetto dell'ordinanza sul contagio da Coronavirus è un esercizio di demagogia. Ben venga invece la pulizia di strade e locali contro germi e batteri, ma il coronavirus non c'entra. Così come è apprezzabile la pulizia degli interni, ma avrei trovato più lodevole un'intensa iniziativa sugli spazi esterni e sulla qualità dell'aria». 
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