Covid a Napoli, focolaio nella casa di cura di Sant'Antonio Abate: 56 contagiati, indaga la Procura

Covid a Napoli, focolaio nella casa di cura di Sant'Antonio Abate: 56 contagiati, indaga la Procura
di Dario Sautto
Giovedì 12 Novembre 2020, 09:00
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Nuovo focolaio Covid in una casa per anziani: sono positivi tutti gli ospiti e tutto il personale. I 39 anziani e i 17 membri del personale tra dipendenti diretti ed esterni della casa per anziani Padre Dehon di Sant'Antonio Abate sono risultati positivi ieri mattina, dopo il giro di tamponi disposto dall'Asl Napoli 3 Sud nei giorni scorsi.

Tutti contagiati dal Sars-Cov-2, ma al momento tutti asintomatici, restano in isolamento all'interno della struttura di via Casa Russo i 39 ospiti della casa di riposo, mentre lo screening su tutto il personale ha fatto emergere la positività dei vari operatori socio sanitari, educatori, infermieri, addetti alle pulizie e alla lavanderia.

In totale, dunque, sono 56 le persone rimaste contagiate, che si aggiungono ai 235 positivi comunicati dalla sindaca abatese Ilaria Abagnale.

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La stessa struttura era stata già sottoposta a screening lo scorso mese di aprile, quando a risultare positivo era stato un operatore socio sanitario residente a Pimonte che aveva avuto contatti con diverse persone all'interno della casa per anziani. Per fortuna, sette mesi fa nessun altro rimase contagiato.

Tutt'altro scenario, invece, è emerso ieri mattina, quando l'Asl ha riscontrato la positività di tutte le persone che sono ospitate e che lavorano nella casa che ospita e cura poco meno di una quarantina di vecchietti del Napoletano e del Salernitano. Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri della stazione di Sant'Antonio Abate e della compagnia di Castellammare di Stabia, che hanno acquisito informazioni sulla situazione epidemiologica e relazionato quanto accaduto alla Procura di Torre Annunziata, che ha già aperto inchieste sulle altre case per anziani della zona dove, però, si sono verificati diversi decessi, come la casa di riposo «Il Gelsomino» di Pimonte (dove ieri si è registrata la terza vittima) e l'ospizio abusivo di corso Umberto I a Torre Annunziata (due morti e gli altri 9 ospiti positivi ora ricoverati), con la struttura oplontina che una volta sgomberata è stata anche sequestrata su ordine del procuratore Nunzio Fragliasso. Anche nel caso di Sant'Antonio Abate, nel mirino degli investigatori finiranno molto probabilmente le procedure anticontagio assunte all'interno della struttura, evidentemente non risultate sufficienti per evitare che la pandemia raggiungesse le varie residenze per anziani.

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Intanto, ieri mattina è risultato positivo un altro dipendente del tribunale di Torre Annunziata. Si tratta di un funzionario amministrativo dell'ufficio della volontaria giurisdizione, al piano terra del palazzo di giustizia. A comunicarlo è stato il presidente del tribunale Ernesto Aghina, in una nota inviata tra gli altri al presidente del Consiglio dell'Ordine degli avvocati, Luisa Liguoro. Aghina ha disposto l'immediata chiusura dell'ufficio «per l'opportuna sanificazione» mentre gli altri addetti al settore sono in isolamento fiduciario con la «forzata riduzione nei prossimi giorni del servizio, che potrà essere garantito da un unico addetto». 

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