Covid a Napoli, infermiera aggredita al Cardarelli: identificati i responsabili

Covid a Napoli, infermiera aggredita al Cardarelli: identificati i responsabili
di Giuseppe Crimaldi
Martedì 8 Dicembre 2020, 12:00 - Ultimo agg. 15:46
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Come nel Far West, anzi peggio del Far West. Sì, perché se nel lontano Ovest americano si sparava anche sul pianista, oggi a Napoli - nel ventiduesimo secolo - c'è chi continua a prendersela con medici e infermieri. Insorgono sindacati, associazioni di categoria e chiunque si senta parte di quella società civile di fronte all'ultimo assurdo episodio di aggressione a chi lavora per salvare altre vite. Il fatto risale a tre giorni fa, ma solo oggi arriva la notizia che la vittima ci ha rimesso anche una costola, spezzata dai feroci colpi a mani nude degli aggressori. 

Tutto accade sabato al triage del pronto soccorso dell'ospedale Cardarelli di Napoli intorno alle due di notte, quando un'infermiera di 55 anni è stata presa di mira da una coppia che aveva portato nel nosocomio la figlia 20enne perché lamentava dolori al petto e che era insoddisfatta dell'attesa di una visita e, a loro dire, della mancanza di assistenza.

Spalleggiati da altre due persone, i coniugi hanno aggredito la donna prendendola a calci e pugni, procurandole lesioni giudicate guaribili in dieci giorni.

Gli ultimi esami clinici hanno evidenziato, come detto, anche una frattura all'undicesima costola. Un fatto gravissimo.

Il Cardarelli - si legge in una nota diffusa ieri da Antonio De Palma, presidente nazionale del Nursing Up, il sindacato infermieri italiani - è ormai una bomba ad orologeria. In quattro - scrive De Palma - hanno fatto inginocchiare l'infermiera, l'hanno colpita con calci e pugni, le hanno strappato i capelli, le volevano cavare gli occhi. Le amministrazioni chiedano all'esercito di presidiare i pronto soccorsi che in questo momento vivono un pericoloso caos che appare come un buio tunnel senza uscita. Quanto è accaduto al Cardarelli rappresenta uno dei peggiori episodi di violenza che si sono consumati negli ultimi anni a danno del personale sanitario

E mentre i carabinieri sono ormai ad un passo dalla identificazione dei responsabili del vile gesto (l'infermiera però aveva riconosciuto e già denunciato la coppia, che anche il giorno precedente si era recata in pronto soccorso ed era stata registrata al triage), si moltiplicano le reazioni ed i commenti. 

Anche il parlamentare leghista Gianluca Cantalamessa invoca la presenza dell'Esercito a presidio dei nosocomi napoletani già afflitti da profonde problematiche in piena pandemia. «L'episodio di violenza ai danni dell'infermiera del Cardarelli - dichiara - fatto senza eguali, come se fosse un'esecuzione in piena regola, evidenzia uno stato delle cose avvilente e inquietante per gli ospedali campani. Oggi dovrebbe esserci l'Esercito a presidiare gli ospedali, e non a controllare chi porta il cane a spasso più in là del proprio quartiere.

Solidarietà alla vittima, ma nello stesso tempo richiesta di protezione massima per gli operatori sanitari napoletani, è stata espressa anche dalla coordinatrice provinciale di Italia Viva, Barbara Preziosi: Quello che è avvenuto al Cardarelli è di una gravità inaudita, un episodio che merita una risposta immediata e forte da parte delle istituzioni». 

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