Campania, zona gialla più vicina: calano i contagi ma troppi ricoveri

Campania, zona gialla più vicina: calano i contagi ma troppi ricoveri
di Ettore Mautone
Martedì 8 Dicembre 2020, 10:30
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La Campania, dopo due settimane di lockdown, da domenica 6 dicembre è passata in zona arancione. I dati assunti come base dal Cts, e dall'Istituto superiore di Sanità, per verificare l'andamento epidemiologico, sono quelli fotografati al 29 novembre scorso e certificano un progressivo calo degli indicatori a partire dall'indice Rt sceso a quota 0,74. I dati mostrano una diminuzione dei contagi ma ancora molto lenta. I numeri assoluti dei casi, dei morti e delle terapie in ospedale rimangono infatti ancora molto alti sia in Campania sia nel resto del Paese. 

A differenza della prima ondata, in cui i contagi erano concentrati soprattutto al nord, oggi il virus è diffuso in modo uniforme in tutto il Paese.

Nella classifica delle regioni con la maggior presenza del virus nella popolazione, (attualmente positivi per ogni mille abitanti), la Campania è in testa con 17,6. Seguono Lazio 15,9, Emilia-Romagna 15, Piemonte e Veneto 15,3, Abruzzo 13,2, Marche 12,9, Trentino Alto Adige 12,7, Friuli 12,4, Basilicata e Lombardia 11,5, Puglia 11, Sardegna 9,1, Molise 8,9, Valle d'Aosta 8,4, Toscana 8,2, la Sicilia a 8, l'Umbria a 6,9, la Liguria a 6,8 e infine la Calabria a 5,5. In Italia - ricorda Nicola Fusco, ordinario di Matematica della Federico II - nella settimana appena trascorsa abbiamo avuto una media di circa 20.500 contagi al giorno, erano 25.200 due settimane fa e 32.300 quattro settimane fa. Tantissimi i morti: Nell'ultima settimana sono stati in media 739 al giorno, erano 726 una settimana fa, 656 due settimane fa e 367 quattro settimane fa. Una scia lunga di contagi contratti 10 o 15 giorni prima dell'esito. Molto lenta - continua Fusco - anche la discesa delle terapie intensive. Domenica erano in Italia 3.454, una settimana fa 3.753, due settimane fa 3.801 e 2.749 quattro settimane fa. Nell'ultima settimana abbiamo inoltre avuto una percentuale di positivi al tampone dell'11 per cento, era il 12,5 per cento una settimana fa, il 15,4 per cento due settimane fa e 16,1 per cento quattro settimane fa.

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Negli ultimi 7 giorni in Italia abbiamo avuto un tasso di mortalità del 2,38 per cento, fra i più alti al mondo, sebbene solo lo 0,46 per cento degli attualmente positivi sono in terapia intensiva, mentre un altro 4,02 per cento sono ricoverati con sintomi. Percentuali costanti nel tempo. In Campania il tasso di letalità è all'1,64 per cento, ancora il miglior dato in Italia e solo lo 0,15 per cento dei positivi sono in terapia intensiva e l'1,54 per cento è ricoverato. Piccoli numeri ma che nascondono grandi tragedie umane. A morire non sono solo gli anziani malati ma anche i giovani sani. Come Giuseppe Mosca, 34 anni, Tecnico della Prevenzione nell`ambiente e nei luoghi di lavoro, impiegato nell'Asl di Caserta nel coordinamento del contact tracing. Dopo un mese di rianimazione a Frattamaggiore non ce l'ha fatta. Forse il più giovane morto di Covid in Campania. Cosimo De Marco del Consiglio direttivo dell'Ordine delle professioni sanitarie e presidente della Commissione d'Albo e Franco Ascolese presidente dell'Ordine avvertono: C'è una sottovalutazione della letalità della malattia e si pensa che solo le fasce di popolazione con comorbilità ed età avanzata siano a rischio. Il dato statistico purtroppo non tiene conto di numeri piccoli che fanno vittime in fasce di età più giovani. Essenziale tenere alta la guardia. In Campania nell'ultima settimana sono stati 1.660 i nuovi casi al giorno di media, erano 2.490 una settimana fa, 3.580 due settimane fa e 3.900 quattro settimane fa. Questa settimana 51 morti al giorno di media; erano 52 una settimana fa, 34 due settimane fa e solo 21 quattro settimane fa. Mentre le terapie intensive occupate sono scese a quota 155, erano 183 una settimana fa, 201 due settimane fa e 186 quattro settimane fa. 

 

Intanto resta stabile l'indice di positività in Campania: ieri 1.060 positivi su 12.330 tamponi effettuati, l'8,60 per cento, dei test e l'indice Rt è a 0,66, meglio della media nazionale. Tutti presupposti per scendere in zona gialla già dai prossimi giorni ma l'articolo 24 del nuovo Decreto lgge n. 157 del 2020 ha previsto che la declassificazione debba avvenire in modo graduale e si deve restare almeno 14 giorni in arancione. 

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