Vaccini Covid in Campania: 28 hotspot per le dosi a medici e infermieri

Vaccini Covid in Campania: 28 hotspot per le dosi a medici e infermieri
di Ettore Mautone
Lunedì 14 Dicembre 2020, 00:00 - Ultimo agg. 18:53
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Ieri sera la Regione Campania, come tutte le altre, ha inviato a Roma, al ministero della Salute e al commissario per l’emergenza Coronavirus Domenico Arcuri, il piano vaccinale aggiornato con i dettagli dei fabbisogni di fiale relative della prima fornitura da parte di Pfizer. 

«A partire dal 15 gennaio ogni giorno sarà quello buono per partire – avverte Enrico Coscioni, consigliere per la sanità del governatore della Regione Campania Vincenzo De Luca e presidente dell’Agenas - la Pfizer in Italia distribuirà direttamente, ai 296 punti vaccinali identificati in tutte le regioni, i primi due lotti destinati al personale sanitario e socio-sanitario a qualunque titolo impiegati in Asl ospedali e in altre strutture sanitarie pubbliche e private, compresi gli operatori dei fornitori di beni e servizi, interinali, amministrativi. Subito dopo si passerà al personale e agli ospiti delle Residenze per gli anziani». 

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In Campania sono destinate 154 mila fiale di vaccino (in doppia dose) che saranno consegnate a 28 punti vaccinali identificati in tutti gli ospedali della regione e fanno parte dello stock della prima fornitura italiana (Un milione e 830mila dosi). Dal 1 febbraio sarà poi consegnato il secondo lotto in Campania di altre 154mila fiale ma che in Italia sarà costituito 2,5 milioni di dosi per un totale di 4,3 milioni. I richiami dell’antidoto andranno somministrati tra il diciannovesimo e il ventitreesimo giorno successivo alla prima puntura. Solo a valle di questa fase si comincerà a vaccinare sia gli anziani sia il personale delle Rsa. «Questo consentirà una vaccinazione protetta – conferma Coscioni – per ogni puntura è stimato che occorrano circa 10 minuti ma il soggetto vaccinato dovrà restare almeno 15 minuti in osservazione presso il luogo di somministrazione per ragioni di sicurezza onde accertare che non vi siano reazioni avverse. Ieri sera, come Regione Campania - aggiunge - abbiamo inviato il dato consolidato della disponibilità delle celle frigorifero che saranno almeno una per ognuno dei 28 punti vaccinali identificati.

Nel caso ne mancassero il commissario Arcuri si è impegnato a fornirne direttamente. Domattina (oggi) faremo un’ulteriore verifica ma non ci risultano difficoltà nelle varie Asl e aziende ospedaliere della Campania. Entro il 18 dicembre dovremo inviare un primo report, come tutte le regioni d’Italia, sulle reali adesioni. Un dato finale consolidato dovremo fornirlo entro il 10 di gennaio. Su questo punto voglio sottolineare che la nostra idea, come Regione Campania, era rendere il vaccino obbligatorio, mentre lasciare la volontarietà rende questo snodo a mio avviso molto rischioso riguardo ai termini di adesione finale che andremo a riscontrare». Dopo lo scongelamento delle fiale ci saranno due ore di tempo per la preparazione e la somministrazione. 

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Tempi un po’ più lunghi sono attesi per il vaccino di Moderna che distribuirà in prima battuta soprattutto negli Usa e che in Italia arriverà solo a febbraio. Incognite esistono anche per Astra Zeneca: «Dopo la riunione dei giorni scorsi con i ministri Roberto Speranza e Francesco Boccia - dice Coscioni - aspettiamo un’ulteriore audizione al ministero per mercoledì mattina. Per i vaccini di Moderna e Astra Zeneca sappiamo che non saremo legati a una catena del freddo così rigida e che sarà somministrabile su più larga scala». Il vaccino di AstraZeneca è in attesa di ricevere l’autorizzazione da parte di Ema e dopo il via libera la struttura produttiva italiana dell’Irmb, attiva presso il Tecnopolo di Pomezia – come è stato ribadito in un webinar promosso da Motore sanità a cui ha partecipato Gianni Rezza, direttore della programmazione sanitaria del ministero – si potrà fornire il vaccino in 24 ore in tutta Europa con fiale multidose già pronte all’uso che saranno consegnate in Italia all’Hub di Pratica di Mare e da lì a tutte le regioni a una temperatura vicina allo zero. Anche in questo caso una data utile per la distribuzione di 40 milioni di dosi è quella a partire dal 15 gennaio.
 

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