Policlinico, a Napoli boom di parti e nessun contagio da Covid: «Così azzeriamo i rischi»

Policlinico, a Napoli boom di parti e nessun contagio da Covid: «Così azzeriamo i rischi»
di Ettore Mautone
Domenica 6 Settembre 2020, 10:35 - Ultimo agg. 12:45
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Da quando è scattata l'emergenza Covid per molte donne in attesa di un figlio il parto è diventato un percorso a ostacoli. In Campania si è fatto strada il modello messo in campo sin da marzo al pronto soccorso ostetrico dell'area materno infantile dell'Azienda ospedaliera del Policlinico Federico II. Qui è stato strutturato un percorso Covid oggi diventato una realtà consolidata all'interno del punto nascita più grande della regione. Percorsi diversificati per le pazienti in attesa e positive al Coronavirus, screening e triage per tutti gli accessi effettuati in tende esterne separate dagli ambienti assistenziali, collocazione delle partorienti Covid e non Covid in spazi, edifici e sale operatorie diverse alcune delle soluzioni adottate sia dagli esordi della pandemia che hanno consentito di non avere neppure un contagio nonostante i numerosi accessi di partorienti positive al Coronavirus. In totale da marzo ad agosto sono state dieci le mamme positive al Coronavirus che hanno partorito al Policlinico collinare di cui tre durante il mese di agosto. L'azienda Policlinico è stata individuata sin dallo scorso marzo (insieme all'ospedale di Caserta) come hub regionale per la gestione delle donne in gravidanza affette da Covid-19: per questo sono stati attivati 4 posti riservati che hanno permesso alle donne di partorire in tranquillità azzerando il rischio di diffusione del contagio.

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I PERCORSI
Attualmente sono due i percorsi, nettamente separati, uno per le pazienti non infette e un altro per quelle con sospetto contagio, pensati per evitare il contatto e il possibile diffondersi del virus all'interno del reparto. Le donne che presentano i sintomi del Covid-19 sono accolte in una tenda di pre-triage per essere sottoposte al tampone e poi accompagnate in sale parto separate, dislocate in un altro edificio e con personale ostetrico esclusivamente dedicato, in modo da salvaguardare la salute e la sicurezza anche delle altre partorienti. Non vi è dunque possibilità alcuna che le pazienti dei rispettivi percorsi possano entrare in contatto le une con le altre. «Per superare lo scoglio degli assembramenti il primo passo che abbiamo compiuto è stata l'istituzione degli incontri online di accompagnamento al parto per le mamme in attesa - spiega Anna Iervolino, manager del Policlinico - e da fine luglio è partito anche un programma-pilota di gestione del parto a basso rischio ostetrico (Bro). In un momento di grandissima difficoltà per tutta la sanità italiana e nel pieno di una pandemia globale - aggiunge la direttrice generale - il nostro Dipartimento materno-infantile non solo non ha ridotto, ma ha addirittura potenziato i suoi servizi assistenziali». L'obiettivo del progetto Bro è evitare la medicalizzazione del travaglio affidato invece al personale ostetrico. Viene così riconosciuta la centralità della donna nel processo assistenziale e la sua capacità di vivere l'esperienza della gravidanza e del travaglio di parto con una quantità minima di interventi medici e come un processo fisiologico.

LA SICUREZZA
Permettere a tutte le donne di partorire con il partner accanto grazie a straordinarie misure di sicurezza, garantire un ambiente favorevole e psicologicamente accogliente, percorsi di protezione dal Coronavirus: questi gli ingredienti che configurano i presupposti di zero contagi tra le pazienti ricoverate nonostante l'afflusso di donne Covid-positive da tutta la regione. Le nascite? Sono addirittura aumentate rispetto all'anno scorso: ben 249 parti nel solo mese di agosto che portano la media annua sopra quota tremila, la più alta in Campania né ha mai interrotto per sanificazioni e altri interventi l'attività di pronto soccorso e quelle ordinarie di chirurgia oncologica. Sforzi che fanno del Dipartimento materno-infantile del Policlinico un modello organizzativo e assistenziale. Un centro che peraltro ha unito le forze con la struttura Covid pediatrica che ha svolto anch'essa una funzione di presidio di riferimento regionale nell'ambito della rete campana di assistenza ai piccoli pazienti. L'hub Covid pediatrico è dotato di tre posti letto (ampliabili a cinque) e ogni stanza è allestita per garantire la continua presenza della madre insieme al bambino. I bambini con sospetta infezione da Coronavirus vengono accolti in un'area dedicata della Pediatria dove si procede alla valutazione.

Vengono successivamente trasferiti presso l'ala infettivologica Covid attraverso un percorso ad elevato livello di biocontenimento.

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