Diecimila mammografie in meno nell'anno dell'esplosione del Covid. Ora che si prova a tornare a una semi-normalità, dopo le pesanti ondate del virus, si fanno i conti con ciò che prima dell'epidemia era la vera emergenza in Terra dei fuochi: i tumori. E l'Asl Napoli 2 nord è ripartita, provando a recuperare il gap tra 2019 e 2020. Due anni fa infatti, l'azienda sanitaria era riuscita a effettuare, nella fascia d'età tra i 45 e i 69 anni, 15mila mammografie. Un risultato in crescita rispetto agli anni precedenti che ha però subito una brusca frenata a causa del Covid. Nel 2020 infatti, gli esami effettuati sono stati appena 5319. Tale riduzione è stata causata dal timore del contagio e dalla temporanea chiusura dei servizi di prevenzione nei primi mesi della pandemia.
Per rimettersi in carreggiata infatti, ieri c'è stata una giornata di formazione proprio sullo screening alla mammella con la dottoressa Daniela Bernardi, responsabile della sezione autonoma di radiologia senologica e screening dell'Istituto Humanitas di Rozzano.
L'Asl Napoli 2, che raccoglie 32 comuni della provincia di Napoli, sta contattando le pazienti attraverso delle educatrici sanitarie che, telefonicamente, oltre a fornire un appuntamento per il controllo, rassicurano le donne più preoccupate da un possibile contagio Covid in ospedale. Il 2021 però, fa ben sperare: nei primi quattro mesi sono state circa 5000 le pazienti che hanno scelto di sottoporsi alla mammografia presso gli otto centri diagnostici dell'Asl. «Finalmente torniamo a parlare di cose che questo territorio ha particolarmente a cuore - ha commentato il direttore generale Antonio D'Amore - Siamo soddisfatti perché per la ripresa è arrivata un'eccellenza dall'Humanitas a fare formazione in presenza».
«Avere un percorso codificato, che prenda in carico la paziente e la accompagni, fa sì che si raggiunga un obiettivo di salute e di carattere sociale», ha spiegato il dottore Carlo Bruno, direttore dell'unità operativa della radiologia territoriale dell'Asl. Il vero problema però, oltre al calo, è che ancora in troppe non accedono allo screening.