Covid a Napoli, è emergenza Rsa: senza vaccino mille tra operatori e anziani

Covid a Napoli, è emergenza Rsa: senza vaccino mille tra operatori e anziani
di Ettore Mautone
Domenica 18 Aprile 2021, 09:03 - Ultimo agg. 18:43
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Nelle pieghe dei soggetti fragili, tra gli anziani over 80 e tra le categorie prioritarie del Piano vaccinale - che hanno tutti la precedenza assoluta e su cui il governo nazionale e regionale hanno impresso la massima accelerazione per concludere entro aprile i cicli di immunizzazione esiste una categoria che aveva diritto di precedenza rimasta indietro in alcuni snodi e che ora non sa come rientrare in pista e concludere il programma vaccinale per mettere in sicurezza operatori e pazienti. Si tratta delle Rsa, Residenze sanitarie per anziani, e case albergo, strutture che danno vitto, alloggio e assistenza ad anziani soli, fragili e a disabili di varia età affetti o meno da patologie croniche e che danno lavoro ad operatori sociosanitari e personale di varie altre qualifiche. Il piano vaccinale della Campania, aggiornato a metà dello scorso marzo, considera ormai in via di completamento la vaccinazione di persone di cui alla fase 1, che sono appunto gli operatori sanitari e gli ospiti di Rsa e case alberghi per anziani, e pertanto si è già passati alla vaccinazione delle altre categorie a cominciare dagli over 70. 

«In realtà molte strutture per anziani, alcune centinaia di ospiti fragili ricoverati ex novo nelle ultime settimane, operatori sanitari che non hanno un Ordine professionale di riferimento e anche personale di varie qualifiche che lavora nei servizi delle strutture risultano non vaccinati - avverte Nicola Galdiero, legale rappresentante di Anaste, una delle principali associazioni di categoria del settore - Durante i mesi del lockdown quando la Regione ha censito e reclutato questi centri, alcuni risultavano chiusi, altri avevano pochissimi ospiti in quanto le famiglie per paura se li tenevano in casa.

Ora c'è una ripresa e abbiamo molte prenotazioni ma non tutti sono vaccinati. Anche operatori neoassunti non risultano coperti dalla profilassi. Di fatto attualmente non esiste un modo per segnalare e prenotare queste persone che dovrebbero rientrare nelle vaccinazioni suddivise per classi di età rinunciando alla priorità di in fase 1». 

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Gli operatori socio sanitari sono stati ad esempio vaccinati se erano in servizio presso le strutture residenziali a gennaio scorso. Le Asl hanno censito le strutture sul territorio e hanno convocato i dipendenti eseguendo le punture in sede, sia agli ospiti sia a tutto il personale afferente. Tutti quelli non in servizio, non essendo assistiti da un Ordine professionale attraverso il quale prenotarsi (come è invece successo con gli infermieri e i medici) sono rimasti privi di copertura immunitaria. In totale il recupero vaccinale riguarda alcune centinaia di persone dai 60 anni in su e oltre mille operatori. «Se oggi una struttura assume un nuovo Oss - continua Galdiero - con molta probabilità non risulta vaccinato e in effetti lo riscontriamo spesso. Ma il problema si pone anche per le altre figure come gli addetti alle cucine, alle pulizie e i manutentori interni. In questo periodo ci si augura una ripresa dei ricoveri e potrebbe stimarsi in oltre mille la quota di operatori che potrebbe venire a lavorare senza lo scudo vaccinale creando un pericolo per sé e per gli ospiti fragili». Anaste, per conto delle Rsa che rappresenta, ma anche altre singole realtà chiedono di prevedere semplicemente un form compilabile on line e una sezione della piattaforma regionale in cui poter accedere per prenotare la vaccinazione a vantaggio degli ospiti e dei nuovi operatori. 

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