Edenlandia, fine dei giochi: il Covid affonda il luna park di Napoli

Edenlandia, fine dei giochi: il Covid affonda il luna park di Napoli
di Davide Cerbone
Domenica 10 Gennaio 2021, 00:00 - Ultimo agg. 12:04
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Streghe e fantasmi se ne stanno lì a farsi paura tra loro, intrappolati nel castello disabitato. Eppure bussano ancora una volta ai cancelli di Edenlandia, parco dei divertimenti e dei patimenti, condannato a farsi teatro di angosce e veleni. Mentre sbadigliava la primavera, sull’oasi dei fanciulli si è abbattuto il Covid ad assestare l’ennesimo colpo ad un’impresa che a un certo punto era sembrata impossibile: far rivivere il più antico luna park d’Europa, fallito nel 2011. Ci era riuscita la New Edenlandia guidata da Gianluca Vorzillo, che lo aveva rilevato e riaperto nel luglio del 2018, dopo un lungo e doloroso letargo. Adesso, a due anni e mezzo dalla scenografica inaugurazione, e dopo una lunga scia di polemiche tra proprietà e lavoratori, torna ad affacciarsi minaccioso lo spettro della crisi. 

A soffocare le prospettive, infatti, non c’è solo pandemia. «Da una verifica che abbiamo fatto nei giorni scorsi con le altre sigle sindacali, circa 30 dei 43 lavoratori avanzano tra le tre e le cinque mensilità. Ad alcuni non è stato liquidato il tfr, ad altri la malattia», riferisce Massimo Taglialatela, segretario della Uilcom Campania.

In un documento dai toni perentori, le sigle sindacali, che hanno interrotto i rapporti con l’azienda, hanno chiesto al Comune di intervenire. «Sono in corso una serie di azioni legali - afferma Taglialatela - per recuperare i pagamenti che riguardano i mesi precedenti all’emergenza Covid. Una situazione che si trascina da tempo, con dipendenti che non hanno ricevuto le mensilità di un anno fa. Tra l’altro, ci risultano discriminazioni tra i lavoratori che dovevano rientrare al lavoro. Molti dipendenti, in preda allo sconforto, sono stati costretti a ricorrere a prestiti anche per cure mediche importanti. Questo è inaccettabile». A preoccupare i lavoratori, tra l’altro, è anche la messa in liquidazione di una società del gruppo Vorzillo, Roberta Biagi. Una situazione che Francesco Borrelli, consigliere regionale di Europa Verde, stigmatizza: «Seguiremo la vicenda da molto vicino, assicurandoci che gli stipendi dei dipendenti vengano onorati», assicura. 

 

L’amministratore Gianluca Vorzillo, interpellato, spiega: «Abbiamo dovuto chiudere senza preavviso il 25 ottobre a causa del dpcm, nel 2020 abbiamo perso circa 3 milioni di incassi e pagato, nonostante la perdita, circa 1,5 milioni di debiti relativi alla rateizzazione dell’investimento iniziale. I ristori? Abbiamo ricevuto una piccola somma che è servita a pagare circa un mese fa i dipendenti». Gli stipendi, appunto: «Restano da pagare settembre e una quota di ottobre per tutti i dipendenti in forza all’azienda - risponde Vorzillo -. Altri dipendenti non più in servizio perché stagionali e cinque dei dipendenti storici, in malattia durante il periodo di apertura, hanno voluto procedere per vie legali. Non ricevo telefonate dai rappresentati sindacali da più di sei mesi, invece con le rsa aziendali ci sentiamo tutti i giorni e abbiamo programmato insieme un piano di rientro che si è realizzato in questi giorni. Il momento è difficile, ma insieme ai dipendenti che hanno volontà di portare avanti il progetto riusciremo ad andare avanti con grandi soddisfazioni». 

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Alle ingiunzioni di pagamento promosse da una ventina di dipendenti, però, si aggiunge la richiesta di amministrazione controllata ex art. 2049 del codice civile sulla quale il Tribunale di Napoli si pronuncerà mercoledì prossimo. Un’azione di responsabilità promossa da alcuni soci, sulla quale l’amministratore unico avanza perplessità. «È una richiesta voluta dai due soci di minoranza - fa notare -. Il gruppo che rappresento controlla il 76,5% di New Edenlandia Spa, ed è l’unico socio che ha messo soldi per l’investimento, riaprendo una struttura abbandonata da anni e prendendo impegni per il pagamento degli stipendi. Ho trovato veramente singolare la loro richiesta, in quanto esiste un collegio sindacale composto da tre professionisti che monitorano quotidianamente i dati contabili e sono organo di garanzia. Quindi, sono sereno e credo nella serietà del lavoro svolto da parte mia e del collegio sindacale». 
 

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