Napoli, boom di contagi e fuga da AstraZeneca: «Paghiamo per avere Pfizer»

Napoli, boom di contagi e fuga da AstraZeneca: «Paghiamo per avere Pfizer»
di Melina Chiapparino
Mercoledì 14 Aprile 2021, 23:30 - Ultimo agg. 16 Aprile, 08:04
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Boom di contagi a Napoli, in ginocchio di fronte alla terza ondata pandemica con 485 nuovi positivi registrati ieri in città. Di fronte all’impennata di infetti (dovuta anche ad un incremento di tamponi) diventa ancora più urgente l’accelerata della campagna vaccinale. Ma se è vero che ieri sono arrivati i vaccini per i medici di famiglia napoletani, è altrettanto reale il rischio che la loro campagna anti Covid si blocchi. Per i dottori che hanno detto sì alle vaccinazioni a domicilio, sono partite ieri le distribuzioni delle dosi di Pfizer e AstraZeneca, custodite nelle borse frigo e scortate dalle forze dell’ordine fino alla consegna presso gli studi medici. Ci vorranno tre giorni per dotare ciascuno dei 200 camici bianchi di 62 dosi, suddivise tra 18 del farmaco Pfizer (3 flaconi) e 44 di AstraZeneca (4 flaconi) ma già si registrano defezioni e ripensamenti tra la platea degli assistiti. «Le persone non vogliono ricevere AstraZeneca e sulle prime convocazioni, quasi la metà vuole ritirare l’adesione alla campagna vaccinale» spiega Giuseppe Tortora, vice presidente della cooperativa Kos che non nasconde «il rischio di un blocco nelle somministrazioni presso gli studi medici e tra le mura domestiche». 

«AstraZeneca non è buono. Possiamo pagare per la somministrazione di Pfizer?»; «Le dosi di Moderna le conserva per gli amici e a me, fa AstraZeneca?». Queste sono solo alcune delle scuse e delle risposte che molti assistiti hanno rivolto al proprio medico di base, una volta appresa la notizia della sostituzione di Moderna con i due vaccini impiegati anche negli hub napoletani. «Vogliamo lanciare un appello e sensibilizzare i cittadini ad affidarsi al proprio medico che sarà in grado di fornirgli tutte le rassicurazioni e spiegazioni in merito al vaccino», insiste Tortora che ricorda come «la campagna vaccinale sia l’unica arma contro il Covid». Il punto di forza per i medici di famiglia è, senz’altro «la conoscenza approfondita di ciascun paziente e della sua anamnesi, per cui la scelta del vaccino sarà necessariamente adeguata alle patologie e alle condizioni di salute dell’assistito», ribadisce Pina Tommasielli che fa parte anche dell’Unità di Crisi della Regione Campania.

Di certo, si affaccia una fase della campagna vaccinale delicata per due motivi. Da una parte per «l’opera di convincimento e informazione di fronte a una grande quantità di rifiuti che comportano anche la procedura di documentare i dissensi», spiega Saverio Annunziata presidente della cooperativa Kos. Dall’altra «la difficoltà organizzativa di doversi adeguare alla distribuzione delle dosi con quantità non concordate, oltre alla gestione di Pfizer che va impiegato entro 5 giorni», conclude Annunziata che ha richiesto l’utilizzo dell’ex Colonia Geremicca, a Posillipo, per creare una mini hub di quartiere. 

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Gli hub partenopei riprendono le convocazioni per i vaccini Pfizer, arrivati ieri con un rifornimento di 21.060 dosi. Per oggi, invece, sono previsti nuovi arrivi di AstraZeneca e un carico di 2.860 dosi ma, al momento, non c’è penuria del farmaco anglo-svedese che continua a incassare i «no» dei napoletani. Le defezioni però, potrebbero rappresentare una chance per i medici di famiglia che, in qualche occasione, sono stati considerati polemici e poco risolutivi sui problemi incontrati nell’organizzazione della campagna. «Stiamo dedicando molto tempo alle consulenze nei centri vaccinali per informare su AstraZeneca ma questa assistenza possono farla ancora di più i medici di famiglia che conoscono bene i propri pazienti e stanno dando un grande contributo», spiega Ciro Verdoliva, direttore generale dell’Asl Napoli 1. Il problema degli abbandoni tra i candidati ad AstraZeneca, è ancora più critico per l’Asl Napoli 2 Nord dove, tra la platea compresa tra i 60 e i 69 anni, ha aderito alla campagna vaccinale solo il 10% della popolazione. L’azienda sanitaria è arrivata a fare un appello alla popolazione. «Da tre giorni i cittadini nella fascia di età 60/69 hanno la possibilità di registrarsi sulla piattaforma regionale, ma su una popolazione di oltre 1 milione di persone che conta circa 140.000 cittadini in questa fascia di età, solo in 12.000 hanno aderito all’offerta vaccinale - hanno fatto sapere i vertici dell’Asl Napoli 1 - invitiamo tutti i nostri concittadini che hanno più di 60 anni a registrarsi all’indirizzo https://adesionevaccinazioni.soresa.it per una campagna vaccinale di massa che possa garantire la ripartenza dei nostri territori, ma tutto sarà inutile se registreremo una bassa adesione». 

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