Ospedali, a Napoli boom di ricoveri; convocata l’unità di crisi: «Covid, torna l’incubo contagi»

Ospedali, a Napoli boom di ricoveri; convocata l’unità di crisi: «Covid, torna l’incubo contagi»
di Ettore Mautone
Sabato 13 Febbraio 2021, 23:31 - Ultimo agg. 14 Febbraio, 12:33
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Covid, ospedali pieni: a Napoli è boom ricoveri. In affanno i principali pronto soccorso della città. Colonnine sotto zero, inverno pieno e febbre dei contagi che torna a salire in Campania sebbene le province di Avellino, Benevento e Caserta per ora sembrano risparmiate da questa nuova fiammata. La Campania è in zona gialla ma gli ospedali Covid sono già al limite e i grandi pronto soccorso come il Cardarelli e l’Ospedale del mare finiscono sotto pressione. Riunita d’urgenza l’unità dei crisi: «Stiamo reggendo l’urto invernale dell’epidemia ma abbiamo le corsie piene - avverte Maurizio Di Mauro, direttore generale dell’azienda dei Colli che comprende Cotugno, Monaldi e Cto - abbiamo ancora qualche posto libero in terapia intensiva ma tutti i reparti sono all’orlo. Stiamo dando una mano al Cardarelli che col suo pronto soccorso intercetta una quota considerevole dei ricoveri giornalieri ma di notte arrivano molti pazienti con i propri mezzi, malati positivi che si aggravano e decidono di venire qui con polmoniti serie che richiedono cure molto impegnative. Ormai non si può nemmeno più parlare di degenza ordinaria in quanto registriamo un aumentato impegno assistenziale con ossigeno anche di chi non va in sub intensiva o in rianimazione. Vorrei sbagliarmi ma i casi clinici vanno uniformandosi verso una gravità mediamente più alta rispetto ai mesi scorsi». 



Al Cotugno e al Monaldi dunque sono circa 300 i posti letto Covid occupati e ne residuano pochi ancora liberi, solo quelli delle dimissioni giornaliere che spesso avvengono anche a paziente ancora positivo. «Bisogna tornare a restrizioni più drastiche - conclude Di Mauro - se vogliamo accompagnare la campagna vaccinale con maggiore serenità - perché in questo momento non saremmo in grado di fronteggiare una nuova ondata di contagi».

Anche all’ospedale del mare in pronto soccorso l’area sospetti (circa una ventina di pazienti) è piena, anche il reparto Covid è saturo e continuano ad arrivare malati da assistere.

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Ai policlinici va un po’ meglio: nella rianimazione dell’azienda ospedaliera della Federico II in tre giorni si sono registrati due ricoveri in terapia intensiva e i reparti sono pieni a metà. Il Cardarelli è il paradigma delle situazioni che si vanno creando: affollato di pazienti ordinari ma con un percorso Covid sempre più impegnato. In questa situazione basta poco per arrivare a un nuovo collasso come a novembre. «Non siamo ancora arrivati alla fila di macchine e al blocco delle ambulanze ma siamo al limite - avverte un operatore - se il Cardarelli si blocca salta l’assistenza in emergenza per tutta la città. Sono saturi i 170 posti Covid, andare oltre sarebbe folle ma anche l’assistenza non Covid è largamente insufficiente con circa 80 o 90 pazienti ordinari che sostano per giorni nei due reparti di Osservazione senza trovare ricettività nei reparti specialistici dell’ospedale. Negli ultimi giorni i pazienti Covid stanno aumentando - conclude il camice bianco - e vanno a pesare su una struttura già al limite massimo delle possibilità. I posti della rete dell’ospedalita privata vanno attivati e allo stato attuale non sono utilizzabili e in tutto questo siamo allegramente in zona gialla».

Di posti letto e soluzioni per affrontare la nuova ondata di casi e di contagi si è discusso a lungo nella seduta dell’Unità di crisi convocata ieri da De Luca alle 15,30. Sul tavolo i dati dei tassi di occupazione dei posti letto di tutte le aziende sanitarie. Il monitoraggio sarà costante: anche oggi nuova riunione. Preoccupano la situazione del Cardarelli dove sono attualmente ricoverati 137 pazienti nelle unità Covid dedicate di cui sette sono in terapia intensiva e con soli altri sette posti liberi in rianimazione, quella del Cotugno, del Ruggi di Salerno e del Da Procida ma sotto osservazione c’è il picco di contagi che si registra a Napoli 3 sud. Anche qui tutti i pronto soccorso sono congestionati per la massiccia presenza di pazienti Covid e non Covid.

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