Covid in Campania, i dubbi sul piano vaccini: ​«Ci sono scorte solo per tre giorni»

Covid in Campania, i dubbi sul piano vaccini: «Ci sono scorte solo per tre giorni»
di Ettore Mautone
Sabato 10 Aprile 2021, 23:00 - Ultimo agg. 11 Aprile, 17:44
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Vaccinare a tappeto e completare subito le immunizzazioni degli ultra ottantenni, dei fragili e dei pazienti disabili o vulnerabili di ogni età, a cui va data la precedenza assoluta e lo stop al piano “Covid free” per le isole del golfo. Sono queste le indicazioni giunte ieri ai manager delle Asl, dopo l’ordinanza del commissario straordinario Figliuolo, da parte dell’Unità di crisi regionale. Ma intanto sono poche, insufficienti, le dosi su cui contare per centrare l’obiettivo: l’unica certezza per la Campania sono le 148.500 mila unità di vaccino Pfizer, annunciate in consegna mercoledì che, rispettando la richiesta del ministero di somministrarne almeno 50 mila al giorno, durerebbero meno di tre giorni. E la novità è che a scarseggiare ora è anche il vaccino AstraZeneca passato dalle oltre 122 mila dosi consegnate a inizio aprile a sole 15.500 annunciate in arrivo il 14 aprile a cui si potranno aggiungere le 17.300 unità di Johnson & Johnson il 16 si questo mese e le poche migliaia di fiale di Moderna che tradizionalmente le ha sempre centellinate. Benzina insufficiente per far viaggiare la macchina alla velocità desiderata. 


LE ISOLE 
Sulle isole del Golfo scatta dunque lo stop alla vaccinazione di massa annunciata dal Governatore che intendeva estendere il Piano anche alle zone più attrattive della Campania come priorità aggiuntiva per garantire la ripresa economica di aree a intensa vocazione turistica e per dare un aiuto a chi è stato maggiormente penalizzato dall’emergenza pandemica dopo un lungo anno di restrizioni e lockdown e in una regione che fonda sul turismo e sugli itinerari paesaggistici ed enogastronomici gran parte della sua forza economica e lavorativa. 
A Procida gli over 80 e e fragili sono già stati tutti vaccinati e solo 15 persone allo stato attuale non sono coperti ma non arruolabili per la contoindicazione al vaccino. In quella che sarà la capitale della cultura ci sono da fare ancora poche inoculazioni ai 70-79 enni (circa 600 persone) dopodiché si passerà agli ultra 60enni per i quali usare Astra Zeneca. Anche a Ischia si è finito di vaccinare tutti gli over 80 e restano da immunizzare 120 non deambulanti. Obiettivo che il manager della Asl Antonio D’Amore conta di centrare entro un solo giorno. «Abbiamo ancora da vaccinare una quota di fragili - avverte - e in due tre giorni completeremo anche i 70-79enni.

Quindi entro la prossima settimana inizieremo con la fascia di età dai 60 ai 69 anni ma per arrivare a vaccinare a tappeto tutte le classi di età, in particolare quelle di 30, 40 e 50 anni massimamente impiegate come forza lavoro nell’industria turistica passeranno mesi». Questo il programma anche per Capri, luogo in cui la bassa entità della popolazione residente accorcerà un po’ i tempi. Ma sono in tanti a sperare che dopo aver vaccinato fragili e anziani possa giungere da Roma una deroga a salvaguardia delle isole considerati comunque territori chiusi in cui focolai e cluster determinano potenziali maggior danni che in terraferma. A Ischia l’estate scorsa, ad esempio, si sono registrati 25 ricoveri e 150 persone seguite a casa con una quota non trascurabile di decessi e solo il grande spiegamento di forze della Asl è riuscito a contenere l’allargamento dell’epidemia.

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LE DOSI
«L’arrivo dei 148.000 dosi di Pfizer - spiega una fonte dell’Unità di Crisi - è previsto per mercoledì, quindi due giorni dopo la data tradizionale di consegna. Ovviamente in una settimana, anzi, in sei giorni, li bruciamo tutti facendo 25 mila dosi al giorno, lavoriamo, come si dice a Napoli scannati, ma questo accade già da tempo. Noi dovremmo avere target di vaccinazioni alti, ma stamattina come ogni giorno i direttori delle Asl hanno dovuto ridistribuire le dosi per garantire gli approvvigionamenti ad Avellino o a Caserta». Dall’Unità di Crisi campana sottolineano anche l’impossibilità di programmare le vaccinazioni in anticipo e con serietà: «Ci dicono - spiegano dall’Unità di Crisi - che nel mese di aprile dovremmo avere queste dosi aggiuntive ma poi arrivano le stesse dosi di sempre. Su AstraZeneca non abbiamo alcuna comunicazione, sulle dosi di Moderna non ci hanno detto niente per aprile. Su Johnson ci hanno detto che arriveranno 15 mila dosi dopo il 16 aprile. Cosa ci facciamo? È un numero bassissimo. I 50 mila vaccini al giorni li possiamo fare ma solo se arrivano le dosi. A Figluiolo diciamo che siamo pronti fare tutti i numeri che chiede ma ci mandi la benzina che serve per far funzionare la macchina». Questa la ragione per cui Capodichino, struttura che può fare migliaia di inoculazioni al giorno e servire le tre Asl partenopee, è al momento ferma. Intanto c’è l’ultimo passaggio sull’accordo firmato ieri dalla Regione con le farmacie con investimenti in uomini e mezzi: dovrebbero avere Johnson, almeno 50 dosi a ognuna delle mille farmacie per cominciare ma ne arrivano in tutto solo 15mila, meno di un terzo. La Campania negli ultimi giorni ha raggiunto le 31 mila vaccinazioni. In totale il 13,5 per cento della popolazione ha ricevuto almeno una dose e il 5 per cento è stato completamente vaccinato.
 

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