Napoli: esaurite le scorte di Pfizer, over 80 in attesa della prima dose di vaccino. AstraZeneca, il 50% dà forfait

Napoli: esaurite le scorte di Pfizer, over 80 in attesa della prima dose di vaccino. AstraZeneca, il 50% dà forfait
di Melina Chiapparino
Domenica 14 Marzo 2021, 23:00 - Ultimo agg. 15 Marzo, 21:39
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La campagna anti Covid a Napoli procede su due binari. Da una parte, lo sprint sui vaccini per la seconda dose agli anziani napoletani, dall’altra sono ancora tanti gli over 80 che attendono la prima inoculazione. La platea dei senior che, a differenza degli altri, può vantare una percentuale trascurabile di rinunciatari, attende con ansia la somministrazione di Pfizer che ha subito più di uno stop forzato dall’inizio della campagna vaccinale. La necessità di queste sospensioni temporanee, come hanno spiegato dall’Asl Napoli 1, è dovuta ai rifornimenti non sufficienti da parte del governo centrale. Nel programmare le convocazioni, al Covid Vaccine Center nella Mostra d’Oltremare, è stato prioritario assicurare la seconda dose piuttosto che rischiare di non completare il ciclo. Da questa settimana, finalmente, riprenderanno le inoculazioni delle prime dosi agli anziani. Saranno convocati, ogni giorno, 1000 over 80 nelle tre date del 17, 18 e 19 marzo. Da domani, invece, partiranno i vaccini all’ospedale Pascale per i pazienti oncologici e si concluderanno gli allestimenti dei tre centri vaccinali alla Stazione Marittima, nell’ex Fagianeria del Real Bosco di Capodimonte e al Museo Madre, pronti a partire. 

I numeri della campagna vaccinale dopo il ritiro di un lotto di AstraZeneca, continuano a registrare abbandoni, anche tra le forze dell’ordine. Ieri, sono stati 297 i rinunciatari in divisa su un totale di 603 convocati. Tra i vaccinati, 43 persone hanno ricevuto Pfizer, più adatto per le loro condizioni patologiche, 25 persone sono state rinviate perché, temporaneamente, in stato di salute non idoneo e 3 hanno rinunciato perché volevano Pfizer nonostante l’equipe di medici vaccinatori non lo ritenesse opportuno. «Ho notato molte defezioni tra i colleghi e non giudico chi ha paura» ha detto Salvatore Mottola, 47enne in forza alla Guardia di Finanza che però sottolinea «la necessità di affidarsi agli esperti». «Ho contratto il Covid e i dottori dopo il dosaggio anticorpale scarso, mi hanno consigliato il vaccino - aggiunge il finanziare - ho fatto AstraZeneca con la speranza di tornare alla normalità». «Avrei preferito Pfizer e le notizie su AstraZeneca mi hanno messo un po’ di ansia» ha confidato Carmela Pommella, della Polizia di Stato che non ha rinunciato al vaccino perché «è l’unica arma per uscire dalla pandemia e combattere l’eccessivo stress di una vita ormai fatta di rinunce». 

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«Sto allattando la mia bimba ma sono venuta convinta come lo ero fin dall’inizio» ha spiegato Claudia Celentano, 36enne napoletana in forza alla Polizia Municipale che si è affidata «al pediatra e alla ginecologa per avere l’ok sul vaccino, senza ascoltare fake news». Per chi ha varcato l’ingresso del Covid Vaccine Center, i dubbi hanno avuto meno peso del senso del dovere e della voglia di normalità. «Ho adottato una tecnica - ha confessato Cosimo Ferilli della Guardia di Finanza – ho deciso di non ascoltare più notizie sui vaccini in televisione, alla radio e sui giornali perché c’è troppa confusione e sono convinto che con questi episodi sono aumentati persino i controlli dei lotti vaccinali». «Noi forze dell’ordine dobbiamo dare l’esempio e solo con l’immunità di massa ha senso la campagna vaccinale» ha spiegato Carmine Stanislao Di Rubba, 55enne della Guardia di Finanza, convinto sostenitore del «senso morale del vaccino». «Non dimentichiamoci quanti contagiati e decessi abbiamo avuto anche tra le forze dell’ordine che sono esposti a molti rischi» ha ricordato Rosario De Dominicis, finanziere 59enne che combatte il virus «con il vaccino e la passione per il podismo e lo sport».
 

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