Napoli, rabbia all'Orientale per la Dad:
«12 mesi, neanche un'ora in presenza»

Napoli, rabbia all'Orientale per la Dad: «12 mesi, neanche un'ora in presenza»
di Paola Marano
Venerdì 9 Aprile 2021, 15:55
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«La mia università non la vedo da più di un anno. Ho completamente bruciato il mio percorso universitario dietro uno schermo. Voi direte come tutti, ma non è così. Perché ad oggi, aprile 2021, siamo rimasti l’unica università a non aver fatto nemmeno un’ora di lezione in presenza». Non solo scuola dell’obbligo. La frustrazione generata dalla didattica a distanza si percepisce con forza anche tra gli studenti universitari. Ne sa qualcosa Maria (nome di fantasia), studentessa fuori sede iscritta al secondo anno del corso di laurea in mediazione linguistica all’Università degli Studi di Napoli L’Orientale. La ragazza affida a una lunga lettera di denuncia la sua rabbia, provocata da quella che definisce una «disparità presente nelle università italiane» perché «tutte, chi prima o chi dopo , si sono attrezzate per permettere, se pur a singhiozzi, una didattica in presenza  nella più totale sicurezza – aggiunge Maria -  e gli studenti hanno potuto continuare il loro percorso in maniera sana, senza aver nessun tipo di riscontro psicologico negativo».

Maria precisa che ad ottobre «ci è arrivato un avviso in cui comunicavano che alcune lezioni in presenza sarebbero state riservate alle magistrali e alle matricole – spiega -  Ma sono state sospese quasi subito con l’introduzione delle fasce di colore per le regioni. Io che ad esempio frequento il secondo anno non metto piede all’Orientale da marzo 2020». La ragazza non nasconde di sentirsi una studentessa di serie B nel vedere colleghi di altre regioni frequentare l’università, anche in zone in cui la pandemia ha avuto pesanti ripercussioni . «Mi sembra di appartenere al fanalino di coda delle università – sottolinea -  Non voglio pagare la colpa di persone che si nascondono dietro un dito e che cercano di portare avanti la chiusura per esentarsi da qualsiasi tipo di responsabilità, mentre io con le lacrime agli occhi passo la mia ottava ora di lezione davanti un computer». 

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Sulla scorta di esempi virtuosi adottati anche da altri atenei, la studentessa propone, almeno per i periodi dell’emergenza che escludono la zona rossa, una serie di soluzioni per ritornare a qualche attività in presenza nel rispetto dei criteri di sicurezza. «Didattica al 50%, prenotazioni on-line per i posti in aula, liste nelle quali si annota chi entra e chi esce – sono le richiesta avanzate nella lettera/denuncia -  invece non sono stati nemmeno capaci di aprire aule studio e biblioteche, nemmeno la segreteria». «Mi si stringe il cuore a sapere che veramente abbiamo tutte le potenzialità per essere una delle migliori università di lingue straniere – conclude con amarezza Maria -  potremmo davvero essere un fiore all’occhiello, invece siamo costretti ad essere studenti campani, studenti di Napoli, studenti dell’Orientale».

«Sono molto dispiaciuto per il disagio e le difficoltà che questa lettera appassionata di una nostra studentessa evidenzia - replica Roberto Tottoli, Rettore Università degli studi di Napoli L’Orientale - Tutte le università vivono un periodo difficile e complicato e ogni segnalazione di questo tipo invita a interrogarci sull'efficacia del nostro operare.

Come Rettore dell'Orientale, in carica dallo scorso novembre, ho agito per garantire nei limiti dei nostri spazi e delle normative nazionali e regionali, ordinarie e straordinarie, le aperture possibili (biblioteche e sedute di laurea in presenza) che pure ci sono state quando consentito. In questa situazione pandemica, il desiderio mio, dei colleghi e di tutto il personale, è stato e rimane quello di operare quanto più in presenza, ma prima di tutto bisogna tener conto della sicurezza dei nostri oltre 13.000 studenti, ai quali siamo sempre vicini».Tottoli ricorda di aver assicurato «alle nostre ragazze e ai nostri ragazzi, ad esempio, l’estensione delle sedute di laurea fino a maggio e l’estensione al primo anno fuori corso della premialità di punteggio in sede di laurea prevista per gli studenti in corso. Lavoreremo ancora per far fronte ai disagi dovuti a questa difficile situazione e per incrementare le attività didattiche e di supporto a distanza degli studenti, augurandoci di incrementare le attività in presenza quanto prima».

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