Daniel Auteuil scippato a Napoli, il Comune si scusa con l'attore e riparte il pressing sul Viminale

Daniel Auteuil scippato a Napoli, il Comune si scusa con l'attore e riparte il pressing sul Viminale
di Valerio Esca
Mercoledì 22 Giugno 2022, 07:00 - Ultimo agg. 23 Giugno, 07:16
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Napoli amara per Daniel Auteuil. Nello stesso giorno in cui il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese ha promesso l'invio di più uomini delle forze dell'ordine in città, all'attore francese è stato scippato l'orologio in via Marina. Un caso fortuito, certo, ma che apre una riflessione sull'allarme sicurezza in città. All'indomani del faccia a faccia tra il sindaco Gaetano Manfredi e il ministro parte il pressing del Comune sul Viminale per l'arrivo dei 70 uomini in divisa promessi da Lamorgese. «Il ministro ha detto che arriveranno entro l'estate, dunque li aspettiamo a breve» il ragionamento del Municipio. La deadline di Palazzo San Giacomo è fissata a metà del prossimo mese. Non un tentativo di tirare per la giacca il ministero, ma un modo per affrontare l'emergenza. Lo stesso Manfredi, che lunedì ha trascorso il pomeriggio con il ministro, ha sottolineato: «Servono più di cento agenti per il controllo del territorio».

Il segnale di pericolo lanciato dal Comune, stando ai fatti delle ultime ore, sembra dunque fondato ed è ciò che ieri ripetevano nelle stanze di Palazzo San Giacomo. All'attore francese di origini algerine, vittima dello scippo, ieri sera in scena al teatro Mercadante con Déjeuner en l'air, arrivano le scuse del sindaco e dell'assessore al Turismo Teresa Armato, che hanno espresso «massima solidarietà, personale e della città».

C'è stato un primo contatto telefonicamente e Auteuil ha ringraziato l'ex rettore e l'assessore «per la vicinanza e l'affetto dimostrato dal sindaco, dall'amministrazione e dall'intera città». Da quanto trapela, durante il colloquio a distanza, l'artista non ha voluto ingigantire la vicenda commentando con naturalezza che «episodi del genere possano accadere in tutte le parti del mondo». Poi l'assessore Armato lo ha raggiunto al Mercadante e gli ha regalato uno swatch dalla sua collezione con le immagini di Napoli. Auteuil è stato felice e le ha detto: «Genial». 

Ma il campanello d'allarme sull'escalation di violenza nel centro storico di Napoli è scattato in tempi non sospetti. «Già nei primi Comitati provinciali sull'ordine e sicurezza pubblica tenuti in Prefettura ad inizio consiliatura - fanno sapere da piazza Municipio - si era più volte discusso del pericolo e dell'aumento di reati predatori nel quadrilatero via Tribunali, via Duomo, corso Umberto, piazza Garibaldi» senza dimenticare via Marina, dove al regista è stato sottratto un orologio da 40mila euro. Zone franche, dove ormai ogni giorno turisti e cittadini sono prede di rapinatori e baby gang. Oggi si tornerà a discutere del problema sicurezza durante il Comitato provinciale convocato dal prefetto Claudio Palomba

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Ad irrompere nella discussione ieri anche il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca: «È la palude burocratica che favorisce la criminalità organizzata. Il problema va affrontato non con le armi del burocratismo, ma con le armi della repressione». Secondo De Luca «bisogna evitare di fare le scelte fatte in questi anni, cioè immaginare che la lotta contro la criminalità organizzata si faccia creando una montagna di leggi. È esattamente il contrario: più leggi si fanno, più si creano spazi per l'infiltrazione della delinquenza organizzata» rimarca il governatore. «Ci sono tutte le possibilità per stroncare il fenomeno criminale, anche in Campania - dice De Luca - Non servono le stupidaggini tipo abuso in atto d'ufficio, che è una delle cose previste dalla legge Severino. Questa è una grande idiozia, così come dal mio punto di vista non servono misure come il contante fino a mille euro. Sono quelle imbecillità assolutamente demagogiche di cui vive l'Italia. I grandi movimenti speculativi e i grandi progetti criminali spostano i capitali in Lussemburgo, nelle isole Cayman, nel riciclaggio, nell'economia legale. Quindi avremmo bisogno di un grande bagno di realismo per sconfiggere la criminalità organizzata, ma abbiamo bisogno soprattutto di meccanismi decisionali rapidi». 

Lunedì mattina anche il presidente della Camera Roberto Fico ha riacceso i riflettori sul tema facendo visita al ristorante di via Tribunali Cala la pasta, dove lo scorso 15 maggio la moglie del titolare è stata investita da una moto guidata da un 21enne. «La situazione va affrontata di petto e la affronteremo di petto» ha detto la terza carica dello Stato. Fico ha fatto il punto «sulle condizioni del quartiere, rispetto anche alla richiesta di installazione di telecamere» ricordando come «il prefetto e il sindaco stiano lavorando seriamente per riuscire a dare risposte concrete ai cittadini». Ribadendo «tutto l'appoggio mio da presidente della Camera per dare una mano alla città nei punti più critici». Intanto in Consiglio comunale si torna a parlare del nuovo regolamento di sicurezza urbana. «Ora è necessario, e tutti i napoletani onesti se lo aspettano, il ripristino del corretto vivere civile» ha dichiarato Rosaria Borrelli, consigliera comunale del Gruppo Maresca e aderente alla Lega. 

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