Droga da Napoli a Campobasso:
altri tre arresti, un pentito decisivo

Droga da Napoli a Campobasso: altri tre arresti, un pentito decisivo
Venerdì 14 Gennaio 2022, 15:11 - Ultimo agg. 15:14
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L'inchiesta è partita dalla Procura di Campobasso per i reati di estorsione aggravata dal metodo mafioso e dall'uso di armi e di un giro di spaccio di cocaina in Molise. Ma le misure cautelari in carcere sono state eseguite a Napoli e provincia dalla Guardia di Finanza e dai Carabinieri del capoluogo molisano, confermando l'asse della droga tra le due regioni. Un affare in odore di camorra.

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L'indagine che ha portato agli sviluppi di questa mattina è scaturita dall'inchiesta 'Piazza Pulita' che due anni fa portò all'esecuzione di 39 misure cautelari (con diverse condanne già definite in primo grado).

Alcuni mesi dopo quel blitz, che avvenne soprattutto nell'area matesina, il capo di uno dei gruppi malavitosi coinvolti ha deciso di collaborare con la giustizia fornendo molte informazioni sui traffici di droga in Molise. È stato dunque ulteriormente confermato quanto era già emerso dalle precedenti indagini: esponenti della camorra avevano portato a Bojano (Campobasso) importanti quantitativi di cocaina e hashish poi rivenduti sul mercato locale.

Con la nuova inchiesta sono emersi ulteriori episodi criminali sempre legati alla presenza in regione di soggetti vicini al clan Sautto-Ciccarelli. Questi ultimi, approfittando della fama criminale del clan, si muovevano in gruppo e armati e hanno indotto la persona divenuta poi collaboratore di giustizia a rifornirsi da loro di droga anche attraverso delle estorsioni. In quest'ultima fase sono stati 5 i chili di cocaina movimentati tra Bojano e dintorni in 8 mesi con un giro di affari di mezzo milione di euro. I dettagli dell'operazione sono stati forniti dal procuratore di Campobasso Nicola D'Angelo e dai vertici locali di Carabinieri e Guardia di Finanza nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta nella sede del comando provinciale dell'Arma stamattina a Campobasso«La vicenda che ha portato alle misure cautelari eseguite oggi costituisce la terza indagine nella quale il consumo locale di sostanze stupefacenti ha catalizzato l'attenzione di gruppi legati a clan malavitosi, appartenenti alla camorra o alla società foggiana, interessati ad essere presenti in regione per lucrare sul giro di affari che scaturisce da questo fenomeno», ha affermato D'Angelo a proposito dell'operazione. «Tutte le preoccupazioni più volte palesate da questa Procura, a margine di indagini riguardanti furti, rapine, estorsioni e condotte violente che possono condurre anche a gravi fatti di sangue e che nascono nel mondo della droga si confermano con l'operazione di oggi, anche rispetto alla penetrazione in regione di esponenti della criminalità organizzata dalle limitrofe Campania e Puglia dove purtroppo questo fenomeno è endemico e si è sviluppato in tutte le sue peggiori articolazioni, aggredendo i settori economici e i principali diritti dei cittadini».

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