Napoli. Duemila abusivi «autorizzati» negli appartamenti del Comune

Napoli. Duemila abusivi «autorizzati» negli appartamenti del Comune
di Paolo Barbuto
Martedì 16 Febbraio 2016, 09:17 - Ultimo agg. 09:20
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Sapete come funziona, no? Qualcuno avvisa qualcun altro che una casa comunale è libera: si sfonda la porta e si entra. L'occupazione è bella e fatta.Negli anni il nostro giornale ha raccontato centinaia di queste vicende che, spesso, sono condite da particolari drammatici: anziani che sono stati portati d'urgenza in ospedale, ricoverati per una settimana e al loro ritorno hanno scoperto che c'erano altre persone nelle loro case; famiglie che sono uscite una mattina, bimbi a scuola e genitori al lavoro poi al rientro alla sera hanno trovato mobili e vestiti sul marciapiede e la serratura della loro casa già sostituita da una nuova. La cronaca ha raccontato a profusione queste vicende. Ma il dato reale sull'occupazione abusiva degli alloggi comunali qual è? Se chiedete a Palazzo San Giacomo una risposta ufficiale arriva, ed è anche puntuale: «A Napoli ci sono esattamente 2.125 alloggi che risultano occupati da persone non aventi diritto ma alle quali, comunque, viene presentata ogni mese la richiesta di pagamento del canone. In attesa che la situazione si chiarisca e che si decida se possono, o meno, restare dentro quelle abitazioni». La risposta, a suo modo, è corretta. Cioè, per quel che sa il Comune, ci sono 2.125 persone che hanno occupato case pubbliche, ma siccome non esiste un censimento ufficiale degli occupanti, il Comune non sa che gli abusivi potrebbero essere (sono certamente) molti ma molti di più.

Questo numero è stato «ereditato» dalla precedente gestione immobiliare ed è stato preso per buono, però nessuno s'è dato da fare per capire quanto è esteso il fenomeno.Se, ad esempio, è morto un anziano e nella casa (comunale) s'è infilato un nipote alla lontana che ha un bel lavoro redditizio e non avrebbe diritto a stare lì dentro, il Comune potrebbe non saperlo: così scatta la «pacchia» del fitto a costi irrisori anche per chi potrebbe permettersi case di lusso. Vi sembra una esagerazione? Potrebbe anche essere così ma nessuno può saperlo perché eseguire un censimento dei residenti nelle abitazioni del Comune sarebbe troppo oneroso e, comunque, per adesso nessuno ci ha pensato.Le duemila persone abusive censite ufficialmente, spiega Palazzo San Giacomo, si trovano quasi tutte concentrate nella zona di Secondigliano ma dal conto vanno tenute fuori le quattrocento famiglie che si trovano all'interno della Vela Celeste. Questa storia è tutta un programma: per quella Vela c'è una ordinanza sindacale di sgombero ad horas perché il palazzo è pericolante.

Ovviamente il Comune non può chiedere il fitto per abitazioni che si trovano in un palazzo pericolante, però le persone restano dentro quella Vela e non vogliono saperne di andare via. In questo modo si crea un «mondo di mezzo» nel quale sia le cento famiglie che hanno diritto alla casa che le trecento che non lo hanno, vengono considerate abusive ma non gli viene chiesto alcun pagamento.C'è, poi, anche un altro discorso che riguarda gli edifici acquisiti al patrimonio comunale perché interamente costruiti in maniera abusiva. Chi abitava in quei palazzi viene automaticamente considerato «abusivo», però non seguirà il percorso burocratico degli altri perché il Comune sta studiando una strada che consenta a questa specifica categoria di persone (a chi ne ha diritto, ovviamente) di restare nella casa.

A dire la verità anche a quelli che hanno abusivamente occupato una casa del Comune sono state offerte molte possibilità di non perdere quel diritto che è stato preso «con la forza». A cadenza ciclica, da anni, più o meno ogni dodici mesi viene reiterata la disposizione che consente di regolarizzare una posizione irregolare. Sulla base di una legge regionale del 2000 (modificata nel 2013), chi ha sfondato la porta di una casa comunale e si è piazzato lì dentro con la forza, prima del 2011, può presentare una domandina al Comune e in un lampo la posizione si trasformerà da irregolare a «ufficiale», magìe della burocrazia.Però, attenzione, bisognerà presentare prove dell'ingresso antecedente alla data della svolta. Insomma, si chiede a chi ha occupato irregolarmente una casa di dimostrare che quella casa l'ha realmente invasa in maniera piratesca prima di una certa data. Adesso, voi ci scuserete, ma non riusciamo a immaginare come si possa produrre un documento ufficiale che certifica un atto irregolare. Però su altri dettagli le richieste sono chiare: per ottenere la sanatoria e restare dentro la casa del Comune, bisogna dimostrare di non aver mai fatto richiesta per avere una casa...© RIPRODUZIONE RISERVATA