Napoli: stop alla concessione per l'edicola. Il titolare disperato: «Mi do fuoco»

Napoli: stop alla concessione per l'edicola. Il titolare disperato: «Mi do fuoco»
di Paolo Barbuto
Sabato 15 Febbraio 2020, 23:00 - Ultimo agg. 16 Febbraio, 15:30
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Tensione ieri al Vomero: un edicolante di piazza Vanvitelli raggiunto da un decreto di sospensione dell’occupazione di suolo minaccia di suicidarsi dandosi fuoco. Bottiglia di benzina in una mano, accendino nell’altra ha urlato forte la sua protesta, solo l’arrivo di una volante ha fatto desistere l’uomo dell’insano proposito riportando la calma.



Questa vicenda affonda le radici in un’antica questione collegata all’utilizzo del suolo pubblico da parte dell’edicolante che ha circondato l’area esterna del chiosco con merce che, regolarmente, mette in vendita. Secondo l’uomo che gestisce la rivendita di giornali, Antonio Parisi, quello spazio può essere regolarmente occupato perché lui ha presentato più richieste per ottenere i permessi dall’Amministrazione comunale. Per la polizia municipale, però, la situazione è diversa: i permessi non gli consentirebbero di occupare tutto lo spazio sul quale, effettivamente, espone la merce, sicché sono scattate le contravvenzioni. In tutto ne sarebbero arrivate undici (anche se il numero non è confermato ufficialmente), solamente nell’arco di tempo che va da gennaio 2019 a febbraio 2020. La polizia municipale ha contestato all’edicolante un’occupazione in eccesso pari a circa 20 metri quadri e, in ogni occasione, ha presentato una multa all’edicolante, passando poi la documentazione alla Polizia Amministrativa di palazzo San Giacomo per le eventuali sanzioni accessorie.

In genere la sanzione amministrativa corrisponde a sei mesi di pagamento per l’occupazione in eccesso rilevata dai vigili, anche se la norma in vigore nel Comune di Napoli viene da più parti contestata: si tratta, insomma, di sanzioni che, se comminate, supererebbero i diecimila euro l’una. 

Esiste, poi, una vasta gamma di sanzioni aggiuntive previste per l’occupazione abusiva che permette di decretare giorni di chiusura dell’attività in caso di recidiva del comportamento. «Ma nessuna norma può permettere la chiusura di quell’edicola», chiarisce il legale di Parisi, l’avvocato Gaetano Brancaccio, sostenuto dal collega Angelo Pisani che sta seguendo da vicino la questione.

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Insomma, secondo gli avvocati il decreto che ha raggiunto ieri l’edicolante non avrebbe ragione di esistere. Ma qual è, nello specifico, la sanzione comminata all’uomo? Sarebbe stata disposta la revoca di ogni concessione di suolo, compresa quella per la stessa edicola nella quale, da sempre, vengono venduti i giornali che, stando alla richiesta del Comune, va “rimossa” immediatamente: «Ed è questo il punto dolente - spiega l’avvocato Brancaccio - quella revoca può essere impugnata e le sanzioni sanate con un pagamento: la rimozione dell’edicola non può essere disposta da nessuno». 

Secondo il legale, Parisi pur avendo conoscenza della possibilità di aprire la sua edicola, ieri mattina per motivi non ancora chiariti avrebbe deciso di tenere le serrande abbassate e di protestare con la clamorosa minaccia di suicidio dandosi fuoco. Alla polizia intervenuta sul posto, l’edicolante avrebbe spiegato di sentirsi vessato dalle continue sanzioni. L’avvocato precisa: «Un eccesso di occupazione di suolo, forse, c’è. Ma la chiusura è un provvedimento senza senso».
 

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