Educazione sessuale, allarme giovani: «Poche nozioni apprese solo sul web»

Educazione sessuale, allarme giovani: «Poche nozioni apprese solo sul web»
di Mattia Bufi
Venerdì 23 Aprile 2021, 14:00
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Trascorrono online in media cinque ore al giorno del loro tempo libero. Sanno poco di prevenzione medica e di buone abitudini alimentari, mentre invece sono ancora attratti dalla prima sigaretta o dal primo spinello. Se hanno bisogno di affrontare questioni intime raramente lo fanno con i propri genitori, molto più spesso preferiscono rivolgersi agli amici o ricorrere all'onnipresente web.

E nei loro valori il sesso non ha necessariamente bisogno dell'amore.

Sono questi alcuni dei dati emersi dallo studio condotto dalla Fondazione Pro onlus presieduta dal professor Vincenzo Mirone, responsabile dell'unità operativa complessa di Urologia del Policlinico della Federico II. I risultati complessivi del lavoro svolto per circa due mesi su un campione di studenti di scuole superiori del centro storico sarà illustrato domani nel corso dell'evento La maleducazione sentimentale dei giovani, trasmesso in diretta streaming a partire dalle dieci sul sito della Fondazione Pro (www.fondazionepro.it) e su quello della Fondazione Banco di Napoli (www.fondazionebanconapoli.it) che ha contribuito all'indagine. Il questionario proposto era incentrato su cinque punti fondamentali: stili di vita, utilizzo di internet, rapporto tra genitori e figli, aspetti sentimentali e sessuali, prevenzione urologica e ginecologica. Aveva come obiettivo la sensibilizzazione dei ragazzi su tali temi e l'individuazione di un percorso che li aiutasse a migliorarne la conoscenza e affrontarne tutte le relative problematiche. «Il punto è tramutare in una buona educazione sentimentale, la scarsa consapevolezza che questi giovani hanno del proprio corpo e dei rischi che possono derivare dall'esposizione alle fake news e a quello che io chiamo il dottor Google, ovvero il ricorso a internet per ricercare informazioni su questioni importanti come la salute e il sesso», spiega il professor Mirone. E aggiunge: «Innamorarsi è possibile solo se conosci il tuo corpo. Ma ciò che mi ha colpito è che certi argomenti non vengono affrontati con i genitori. In parte tra le ragazze c'è un maggiore dialogo con la madre, ma i padri sono completamente tagliati fuori. I maschi preferiscono trattare questioni sessuali con gli amici, che però ovviamente non hanno a loro volta una preparazione adeguata sull'argomento».

Basato su dati raccolti in maniera rigorosamente anonima, il progetto potrebbe a breve espandersi nelle altre regioni italiane in cui è presente la Fondazione Banco di Napoli e successivamente abbracciare l'intero territorio nazionale. Il primo bilancio, però, sarà l'evento di domani per il quale il ministro per il Sud e la Coesione territoriale, Mara Carfagna, ha inviato un videomessaggio che sarà diffuso in apertura dei lavori. Dopo la presentazione dello studio da parte del professor Mirone, il direttore del Mattino, Federico Monga, modererà un dibattito al quale parteciperanno l'assessore regione Lucia Fortini, il presidente dell'impresa sociale Con i bambini, Marco Rossi Doria, il consigliere generale della Fondazione Banco di Napoli, Aniello Baselice, e Maria Teresa De Lisa, dell'Ufficio scolastico regionale. Introduzione e saluti finali della presidente della Fondazione Banco di Napoli, Rossella Paliotto.

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