«Gentile ministro Giuli, fra i gioielli monumentali che rendono la città di Napoli una vera capitale della cultura, una menzione particolare merita senz’altro l’Archivio di Stato, struttura diretta brillantemente, oltre che con cura e dedizione, dalla dottoressa Candida Carrino». È l’inizio dell’appello lanciato da trecento intellettuali e protagonisti della cultura, napoletani e non, in difesa di Candida Carrino, la direttrice dell’Archivio di Stato di Napoli, in questi giorni contestata per aver concesso le sale del sito ad un ricevimento nuziale nel quale, secondo alcune fotografie circolate, il patrimonio storico artistico sarebbe stato messo a rischio. Per i firmatari della lettera invece la Carrino è vittima di un attacco.
L’appello, redatto qualche giorno fa, viene reso pubblico all’indomani della relazione stilata dai funzionari del ministero della Cultura dopo un sopralluogo richiesto dal direttore generale degli archivi del Mic Antonio Tarasco: per gli ispettori non sarebbero state prese le misure necessarie per la tutela dei beni custoditi nell’archivio; pur non essendoci stati danni al patrimonio la funzionaria rischia una sanzione. Ed è di lunedì un’interrogazione parlamentare di Maurizio Gasparri, presidente di Forza Italia, che pure si schiera dalla parte della Carrino.
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La mobilitazione
E così il mondo della cultura e della politica si mobilita a favore della direttrice al centro delle polemiche. Le firme sono tante ed autorevoli, la prima è dello scrittore Maurizio de Giovanni, seguono quelle del direttore dell’Unità Claudio Velardi e dell’ex ministro della Giustizia Luigi Scotti; ci sono anche “colleghi” della Carrino come Sylvain Bellenger, già direttore del museo di Capodimonte, e Maurizio Maddaloni, presidente della reggia di Carditello, e poi artisti, tra cui la costumista Odette Nicoletti e il fumettista Blasco Pisapia, e ancora docenti universitari, politici, rappresentanti del mondo civile.
Scrivono: «Stupisce, e non poco, la campagna politico-mediatica di denigrazione che da giorni si è abbattuta sulla direttrice Carrino, per aver avallato la richiesta di uso di due sale della struttura da lei diretta da parte di una coppia di sposi, che aveva deciso di festeggiare la propria festa nuziale. Il tutto, ovviamente, nel pieno e pedissequo rispetto della legge e delle procedure interne, sia sindacali ed economiche sia di sicurezza e vigilanza, così come puntualizzato dalla stessa direttrice agli organi superiori». Ricordando i meriti della Carrino, valorizzati dai complimenti ricevuti in occasione della visita dei reali di Spagna, i firmatari chiedono da parte del ministero una tutela della direttrice: «È il motivo per cui abbiamo deciso di rivolgerle l’odierno appello, certi come siamo che lei saprà tutelare una professionista di chiara fama che, sin dal suo insediamento (circa cinque anni fa), e persino mentre dirigeva ad interim l’Archivio di Stato di Bologna, ha lavorato sodo per valorizzare una delle più celebrate e prestigiose Istituzioni presenti sul territorio metropolitano, riuscendo a proiettarne i risultati ben oltre i confini della città, come plasticamente dimostra l’apprezzamento rivolto ieri alla dottoressa finanche dall’ambasciatore di Spagna durante la storica visita a Napoli di re Felipe VI e della regina Letizia». Nel testo si allude anche alle motivazioni di quello che viene considerato un attacco: «Inutile rimarcare che ai sottoscrittori del presente appello sono ben chiari i motivi alla base della violenta campagna denigratoria tanto inattesa quanto pretestuosa».
A cosa si riferiscono i firmatari dell’appello? Forse al fatto che l’attivismo della funzionaria partenopea possa aver disturbato qualche equilibrio interno, generando malcontento nel personale dell’archivio da cui, evidentemente, sono partite le immagini incriminate. Gasparri, nell’interrogazione, prima sottolinea la bontà dell’operato della Carrino, «nota per i risultati positivi raggiunti negli ultimi cinque anni della sua gestione, durante i quali ha reso l’Archivio di Stato di Napoli uno dei poli culturali più attivi ed attrattivi d’Italia, aprendolo al territorio e riuscendo a rivitalizzarne e ad esaltarne ruolo e potenzialità». Poi coinvolge direttamente Tarasco: «Il merito della dottoressa Carrino è stato riconosciuto anche dal professor Antonio Leo Tarasco, e per tale motivo stupisce che lo stesso, da quanto riportato da alcuni articoli di stampa, abbia avallato le critiche rivolte alla direttrice dell’Archivio. Risulta che Tarasco abbia disposto un’ispezione al fine di verificare l’esistenza del presunto “scempio” accreditato da parte della stampa, nell’ambito delle sue funzioni, ma che lo stesso abbia emesso inopinatamente un giudizio negativo nei confronti della dottoressa Carrino».
Perciò il parlamentare chiede a Giuli di «sapere quali siano le sue valutazioni» e «se la decisione di adottare sanzioni nei confronti della funzionaria napoletana non sia eccessiva». In realtà, al momento, non risultano provvedimenti a carico della Carrino, ma potrebbero giungere a giorni, dopo la relazione “negativa” arrivata mercoledì a via del Collegio romano. Mentre l’interessata, che per ora non commenta – anche perché, altra anomalia, non ha ancora potuto vedere la relazione - ha pronto un controdossier fotografico in cui dimostra di aver preso ogni misura di sicurezza per evitare danni al patrimonio dell’archivio.