«Le mie feste di Natale in corsia a Napoli in attesa di un esame»

«Le mie feste di Natale in corsia a Napoli in attesa di un esame»
di Dario Sautto
Sabato 4 Gennaio 2020, 09:16 - Ultimo agg. 09:55
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Arriva in codice rosso al pronto soccorso dell'Ospedale del Mare la sera della vgilia di Natale, trascorre le feste praticamente in compagnia di medici e infermieri, aspetta per oltre una settimana una risonanza magnetica, ma non rientra mai in «lista d'attesa» per Radiologia. Alla fine sceglie di firmare per le dimissioni anticipate e di provvedere privatamente agli esami clinici, con una diagnosi praticamente a metà. «Nonna ha aspettato per giorni di entrare in questa lista spiega la nipote Ludovica ma c'era sempre un problema. Avrebbe dovuto attendere in ospedale per giorni, senza certezze, per una semplice risonanza magnetica».

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L'ODISSEA
Il racconto dell'odissea arriva dall'Ospedale del Mare. Anna ha 85 anni, è una nonna di Portici ed ha vissuto una vera e propria avventura durante il periodo natalizio, fortunatamente con un lieto fine, anche se sono emerse le tante criticità di una sanità sempre al limite, sospesa tra eccellenze mediche e carenze incredibili. Tutto ha avuto inizio alla vigilia di Natale. Intorno alle 18 del 24 dicembre scorso Anna era a casa, in compagnia di figli e nipoti, quando si è sentita male. Si erano riuniti tutti per il classico cenone in famiglia, ma prima di sedersi a tavola l'anziana donna ha accusato un malore. Una crisi epilettica, violenta, nonostante non le fosse mai capitata in vita sua una cosa simile. Gli acciacchi dell'età ci sono, ma quel malore è stato un vero e proprio fulmine a ciel sereno.
Subito soccorsa dai familiari, Anna è stata trasferita d'urgenza al pronto soccorso dell'Ospedale del Mare. Alle prime cure ha subito risposto positivamente. I medici le hanno effettuato i primi esami, è stata sottoposta ad una tac. Nonostante fosse ormai Natale, al pronto soccorso la situazione si è evoluta positivamente per Anna, che si è ripresa. Dopo una crisi così violenta, però, i medici hanno deciso di approfondire il quadro clinico per capire in effetti cosa fosse accaduto alla paziente. «Bisognava effettuare un ultimo esame, una risonanza magnetica: per farlo, però, ci hanno spiegato che nonna necessitava prima del ricovero nel reparto di Neurologia» aggiunge Ludovica. Sullo stesso lettino del pronto soccorso, però, Anna ha trascorso la sera della vigilia, il Natale e anche tutta la giornata del 26, sempre in attesa di sviluppi. Finché una delle nipoti, operatrice socio sanitaria, non ha protestato con il personale dell'ospedale napoletano. «A quel punto - racconta - nonna Anna è stata trasferita all'Obi (Osservazione breve intensiva, ndr) sempre in attesa che si liberasse un posto in Neurologia».

In questa sorta di limbo tra il pronto soccorso e il reparto di assegnazione, la paziente è rimasta fino al 30 dicembre, sempre su un letto provvisorio. Lunedì scorso, dunque, è arrivato finalmente il trasferimento in Neurologia, sempre in attesa di una risonanza magnetica che, secondo le previsioni, doveva essere effettuata entro il 31 dicembre. «Nel reparto ci è sembrata totalmente abbandonata a se stessa: poca assistenza, poche risposte da parte del personale e, soprattutto, nonna non veniva mai inserita in lista d'attesa per la risonanza». Il racconto di Ludovica si ferma qui, con la decisione di nonna Anna e dei familiari, trascorso anche il Capodanno in ospedale, di firmare (il 3 gennaio) per andare via da quel reparto per proseguire in centri sanitari privati il resto degli accertamenti clinici ed ottenere, così, anche un'eventuale cura. Ieri mattina, a Portici, l'anziana ha effettuato la risonanza magnetica ed è tornata a casa. Nel frattempo, ha trascorso praticamente tutte le feste di Natale in ospedale, in attesa di capire cosa avesse causato quel malore tanto improvviso quanto inspiegabile.

LE CARENZE
Nonostante si tratti del «fiore all'occhiello» della sanità campana, restano mille interrogativi sull'effettivo funzionamento di alcuni reparti dell'Ospedale del Mare, come la Neurologia, che sembra stentare a decollare. Sono decine, ad esempio, i casi di pazienti colpiti da ictus che puntualmente transitano dal pronto soccorso dell'ospedale e, anziché ottenere il ricovero nel reparto di Neurologia della stessa struttura sanitaria, vengono inspiegabilmente trasferiti ad altri ospedali. Il caso di nonna Anna, poi, si inserisce anche nel particolare periodo delle ferie e nella cronica carenza di personale che attanaglia reparti essenziali come la Radiologia. Durante tutte le festività confermano anche dalla struttura sanitaria la Radiologia ha funzionato a singhiozzo. «Colpa» dei turni di ferie proprio tra Natale e Capodanno e dell'atavica mancanza di personale, tecnici ed infermieri in particolare, che non saranno in servizio prima di marzo.

Nel frattempo, anche i pazienti accettati in pronto soccorso in codice rosso, dunque in pericolo di vita, rischiano di dover aspettare giorni in attesa di un semplice esame clinico che, purtroppo, sono costretti ad eseguire privatamente, con una diagnosi a metà e una cura definitiva che non arrivano mai.

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