«No al lavoro nero», guide di Napoli Sotterranea protestano mascherate da fantasma

Napoli - Flash Mob contro il lavoro nero
Napoli - Flash Mob contro il lavoro nero
di Eduardo Improta
Sabato 4 Novembre 2017, 15:50 - Ultimo agg. 19:30
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Questa mattina, dopo le denunce e la video inchiesta dell’ex OPG Je So Pazzo, si è tenuto un flash mob davanti all’ingresso di Napoli Sotterranea nella famosa via del Decumano superiore. In piazza c’è anche la voce di chi per lo Stato e per i datori di lavoro non esiste e per questo si sono presentati travestiti da fantasma.

Sotto i cappucci, al grido “No lavoro nero” tanti ex lavoratori utilizzati come guide turistiche a basso costo, con paghe ben al di sotto degli standard previsti dal contratto collettivo nazionale del lavoro nel settore commercio e turismo.

Tanti ex lavoratori, che nei giorni scorsi si sono rivolti allo sportello legale della “Camera popolare del lavoro” per denunciare la loro condizione: nessun contratto, paghe bassissime, nessun contributo previdenziale, né assicurazione, questa mattina, vestiti da fantasma, hanno manifestato.
 
 

«Abbiamo ragione di credere – afferma una nota della Camera Popolare del Lavoro, ex-OPG Je so’ Pazzo - che l’impero commerciale di Napoli sotterranea sia stato costruito andando contro tutti i diritti e le garanzie poste dalla legge a tutela dei lavoratori, e abbiamo deciso di denunciarlo pubblicamente, anche per dare coraggio a chi si trova nella stessa condizione del lavoratori di Napoli sotterranea e non sa come reagire, o si sente isolato». In

Ma Napoli sotterranea non è la sola, sostengono: «È solo uno dei tantissimi esempi di esercizi turistici e commerciali che sfruttano lavoro nero e manodopera a basso costo; sappiamo che il cosiddetto “boom turistico”, di cui la città di Napoli è protagonista, nasconde spesso condizioni di lavoro molto al di sotto degli standard di tutela prescritti dalla legge; sappiamo che i vantaggi economici dell’ondata di visitatori a Napoli sono privilegio di pochi, proprietari di hotel, ristoranti, luoghi di attrazione e non certo di coloro che vi lavorano, senza contratto, senza orario, e per pochi soldi».

«Oggi siamo qui – dice un ex guida turistica - per consegnare al presidente dell’Onlus Napoli Sotterranea, Vincenzo Albertini, una copia simbolica di un contratto di lavoro e per ricordargli che anche i volontari e stagisti sono tutelati e firmano un pezzo di carta».

«Ci è giunta voce - dice un attivista del movimento Je so’ Pazzo - che Albertini, ha iniziato ad attezzarsi per fare i contratti ai suoi attuali lavoratori... Si sta mettendo apposto prima dei controlli... Ma non aveva detto che lui aveva "solo stagisti e tirocinanti"? Comunque se dovesse realizzarsi questo a noi ci pare una bella notizia! La lotta paga sempre per tutti!».
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