Furti di corallo in aree protette,
7 rinvii a giudizio nel Napoletano

Furti di corallo in aree protette, 7 rinvii a giudizio nel Napoletano
Martedì 15 Settembre 2020, 16:10
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Si è conclusa, presso il Tribunale Ordinario di Salerno, l'udienza preliminare di un procedimento a carico di otto soggetti, imputati dei reati di associazione per delinquere (art. 416 c.p.) e di inquinamento ambientale (art. 452-bis c.p.), con sette rinvii a giudizio e un patteggiamento. Agli stessi si contesta di aver causato la compromissione e il deterioramento significativi e misurabili di alcuni banchi di corallo (appartenente alla specie protetta corallum rubrum) situati all'interno delle aree marine protette dello scoglio dell'Isca in Praiano e Capo di Conca, all'interno della Zps IT8030011 denominata «Fondali marini di Punta Campanella e Capri».

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Uno degli imputati ha chiesto e ottenuto una sentenza di patteggiamento, accettando di vedersi comminata la pena concordata con la Procura della Repubblica e ritenuta congrua dal Giudice (1 anno e 2 mesi di reclusione; euro 13.333,00 di multa). Tutti gli altri imputati sono stati invece rinviati a giudizio. La prima udienza dibattimentale si svolgerà il 17 novembre presso la II Sezione Penale (I collegio) del Tribunale Ordinario di Salerno. «È un primo grande risultato - dichiara Donatella Bianchi, presidente del Wwf Italia - che testimonia la necessità di predisporre misure sempre più efficaci di controllo dei nostri mari, per difendere le sue preziose risorse dalle attività di pesca e prelievo illegali. Il Wwf, ammesso parte civile nel processo, continuerà il suo impegno nel contrasto ad ogni crimine ambientale, anche in sede giudiziaria, a supporto della preziosa azione delle forze dell'ordine e della Magistratura. Un particolare ringraziamento agli avvocati Arnaldo Franco e Andrea Franco, del Foro di Salerno che ci assistono in questo processo».

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