Geolier, scuse dopo il video di Capodanno: «Era solo una ragazzata, non lo rifarei»

Geolier, scuse dopo il video di Capodanno: «Era solo una ragazzata, non lo rifarei»
di Federico Vacalebre
Martedì 4 Gennaio 2022, 07:00 - Ultimo agg. 18:09
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Emanuele Palumbo è ancora scosso dal clamore causato dalla sua «ragazzata», il suo alter ego artistico Geolier è più consapevole di quanto accaduto: «Chi mi dà addosso non mi conosce e sparge veleno, ma ho sbagliato, volevo solo festeggiare, dire addio all'anno che se ne stava andando, ma ci sono simboli da evitare».

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Emanuele Palumbo, alias Geolier, il golden boy della trap italiana: ricostruiamo la vicenda di Capodanno?
«Ero a casa mia, era la notte di Capodanno.

Abbiamo rispettato il decreto del sindaco Manfredi, evitando di sparare i fuochi che la tradizione suggerisce, appena stelline e miniciccioli per i bambini di famiglia».

Poi però tra stelline e miniccioli è spuntata una pistola. Non proprio la stessa cosa.
«Una scacciacani, una pistola giocattolo, l'ho pagata una trentina di euro in un negozio sportivo. Una cazzata? Lo ammetto. Devo dare il buon esempio, visto che sono al centro dell'attenzione? Lo capisco, anche se non sempre è facile ricordarselo a 20 anni. Ma vorrei anche dire che mi sembra che le reazioni alla mia cazzata siano state esagerate».

In che senso?
«Nella notte di fine 2021 c'è chi ha sparato davvero, e non per far festa. Vogliamo dire che la tradizione di usare le armi per festeggiare a Capodanno è sbagliata? Diciamolo, usatemi come testimonial: io non lo farò più, nemmeno usando un giocattolo, è un simbolo brutto. Però, davvero sono io la pietra dello scandalo? Devo finire sulla graticola per questo? Adoro la mia città, ma per fare strada ho dovuto pagare la provenienza di chi ci condanna a prescindere: per arrivare a tre io sono partito da -2».

Ti senti vittima di una rappresentazione mediatica errata?
«Non so se errata, di sicuro esagerata. Sto crescendo, sto cercando di essere attento a tutto quello che faccio. Ma ormai si spara sui famosi, per abitudine: ho visto che anche Zucchero è finito nel mirino dei social perché a Capodanno ha cantato due pezzi agli amici senza mascherina in un locale della Versilia. Dobbiamo stare attenti, noi artisti abbiamo responsabilità, ma se facciamo una cazzata che resti una cazzata, che non venga ingigantita».

Era la tua ragazza quella della pistola?
«Mia moglie, non mettete in croce anche lei. Non lo rifaremo mai più. E, poi, sul giornale non avete riportato le mie parole sotto al video: Buon anno a tutti, la pistola è finta».

Non l'abbiamo notato quel messaggio, sicuro che ci fosse?
«C'era, poi ho cancellato il post per chiudere la vicenda, ma c'era. E tra i commenti molti mi sfottevano proprio per la pistola finta».

Davano per scontato che un trapper di Secondigliano dovesse averne una vera?
«No, davano per scontato che un trapper di Secondigliano non specificasse che era finta, che poi si vedeva lontano un miglio».

Forse ad accendere le polemiche saranno versi come quelli di Narcos: Trappo comm'a Genny, mentr accire a nu cristiano/ ... Tengo e call' ngopp e ddete pe' tutte e sorde che conto/ ... Spengo troppo, a ca a dieci anne forse me moro e famme/... Teng nu frate criminale e n'at figlio e nu boss/ je so intoccabile a Secondigliano comm'' e narcos.

«Ma questo è il rap, non racconta storia di signorine bene, ma di strada. E quando dici queste cose le denunci, tu sei la voce che racconta una storia, non il protagonista della storia. Altrimenti, prima di me, processiamo tutti i protagonisti di film sulla mafia, tutti gli attori della serie Gomorra».

A proposito: la tua Secondigliano è ancora Gomorra?
«No, e non lo è da prima che iniziasse la serie. Io quella Secondigliano-Gomorra la conosco solo dai racconti spaventati dei miei fratelli. Oggi le cose sono cambiate, e in meglio, ed io anzi mi sento più sicuro nel mio quartiere che altrove, e non solo perché oggi sono famoso».

Allora Emanuele, ripetiamo il messaggio a chi ti vuole male, così ci diamo appuntamento per il video-post di fine 2022.
«Ho sbagliato, era una ragazzata, ma la pistola, pure finta un brutto simbolo. Non lo farò mai più, a Capodanno prossimo solo una bottiglia di champagne, di Moet Chandon. O deve essere per forza spumante che è più politicamente corretto? E non userò più le venti pistole o i 30 fucili del video di Narcos: ho capito la lezione, sto diventando adulto».

E ora? Come stai iniziando il nuovo anno?
«Sto registrando tracce nuove, ho cose da dire, il mio prossimo album sarà il racconto dei nostri tempi visti da un napoletano tipo». 

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