Sparatoria nel traffico, perde le gambe a 21 anni: scarcerati i tre indagati

Sparatoria nel traffico, perde le gambe a 21 anni: scarcerati i tre indagati
di Marco Di Caterino
Domenica 1 Novembre 2020, 11:30
4 Minuti di Lettura

Colpo di scena nella vicenda giudiziaria di Gaetano Barbuto Ferraioli, il 21enne di Sant'Antimo gambizzato e poi sottoposto all'amputazione chirurgica di entrambe le gambe per le gravissime ferite riportate. Il Tribunale del Riesame ha rimesso in libertà i tre presunti aggressori del 21enne, arrestati il 10 ottobre con un provvedimento di fermo di polizia giudiziaria disposto dal pm Veronica Soriano della Procura di Napoli Nord. La clamorosa decisione che ha aperto le porte del carcere di Poggioreale per Antonio Sgamato, 26 anni, Antimo Belardo, 28 anni, entrambi di Sant'Antimo, e Raffaele Chiacchio, 19 anni, di Grumo Nevano, è giunta dopo una breve camera di consiglio dell'Ottava sezione del Tribunale del Riesame, che con un colpo di spugna ha annullato il decreto di fermo, accogliendo così le richieste dall'avvocato Beatrice Salegna, legale dei tre imputati, contenute in una ponderosa memoria difensiva di ben 25 pagine, nelle quali la difesa smonta punto per punto tutte le prove e gli indizi della pubblica accusa. La decisione del Riesame, che nei prossimi giorni renderà note le motivazioni, segue di una decina di giorni la derubricazione del reato contestato ai tre indagati, da tentato omicidio a lesioni gravi, e che pure scatenò polemiche e un moto di delusione tra i familiari del 21enne ferito, attualmente ricoverato presso un centro specializzato di Bologna per la prima fase di rieducazione motoria con le protesi. La sensazione è che le accuse contro i tre presunti aggressori si siano letteralmente polverizzate e che l'inchiesta su questo gravissimo episodio dovrà ricominciare da zero.

LEGGI ANCHE Agguato a Sant'Antimo, arrestati i tre pistoleri 

«Sono soddisfatta perché i miei assistiti sono tornati uomini liberi, ma per carità non parliamo di contentezza, visto che in questa vicenda un ragazzo di 21 anni ha subìto qualcosa di devastante», commenta l'avvocato Beatrice Salegna: «Per settimane ho studiato il fascicolo, passando al setaccio le testimonianze, tutte contradditorie e imprecise, le trascrizioni ambientali molto interessanti per la difesa, e soprattutto condotto un'indagine difensiva che ci ha consentito di presentare al Riesame un robusto alibi per i miei assistiti.

Non so su quale di questi punti i giudici abbiamo accolto la mia richiesta. Per questo aspettiamo le motivazioni». Lapidario il commento dell'avvocato Pasquale Giordano, legale del 21enne: «Visto lo scenario, preferisco aspettare le motivazioni per ogni ulteriore considerazione».

LEGGI ANCHE Gaetano ha perso entrambe le gambe: «Facciamo appello a Mattarella»

Tre i punti deboli dell'indagine. Il primo riguarda la testimonianza che Gaetano Barbuto Ferraioli rese una settimana dopo il ferimento, quando dichiarò agli inquirenti di non sapere chi fossero i suoi aggressori. Il secondo punto critico si è concretizzato nel corso di una intercettazione ambientale nella stanza dell'ospedale dove era ricoverato il ferito che era assistito dalla mamma e da uno zio, i quali gli indicarono come possibili responsabili del ferimento proprio i tre indagati scarcerati. E il giorno dopo Gaetano fece proprio questi nomi ai carabinieri, che li arrestarono due giorni dopo. Terzo punto debole, la contraddittoria testimonianza dell'amico di Gaetano che quella domenica si trovava con lui, unico testimone dell'agguato. Chiarito anche il motivo per il quale il gip, nell'udienza di convalida del fermo, derubricò il tentato omicidio a lesioni gravi. Per il giudice, confortato da precedenti di Cassazione, gli aggressori del 21enne, non avevano intenzione di ucciderlo ma solo di ferirlo alle gambe. E questo perché la vittima era praticamente nelle mani degli aggressori che lo avevano stordito con il calcio della pistola. Così inerme potevano ucciderlo in qualsiasi momento. E invece Gaetano fu colpito in modo maldestro alle gambe. Sulla decisione del Riesame è intervenuto Francesco Emilio Borrelli, consigliere regionale dei Verdi, che si è battuto nelle scorse settimane per tenere alta l'attenzione sul caso: «La notizia della scarcerazione dei tre presunti aggressori di Gaetano Barbuto Ferraiuolo ci lascia fortemente perplessi anche se ritengo utile aspettare la pubblicazione delle motivazioni del giudice prima di esprimere un giudizio in merito. Quello che è certo è che in giro ci sono pericolosi delinquenti a piede libero e che Gaetano ha perso le gambe. Due circostanze inaccettabili per le quali continuerò a chiedere giustizia insieme alla sua famiglia, che hanno ribadito ancora la piena fiducia nella magistratura, affinché faccia piena luce su quanto accaduto individuando i responsabili».

© RIPRODUZIONE RISERVATA