Giuliano nuovo questore di Napoli: «Faccio il poliziotto, non l'opinionista»

Giuliano nuovo questore di Napoli: «Faccio il poliziotto, non l'opinionista»
di Gigi Di Fiore
Giovedì 30 Maggio 2019, 07:30 - Ultimo agg. 13:42
3 Minuti di Lettura
Ha riunito i suoi colleghi per un brindisi e un saluto nella sede del Servizio centrale operativo in via Tuscolana a Roma. L'ultimo giorno di Alessandro Giuliano a direttore dello Sco. Lascia per venire a Napoli, a guidare la Questura. Al suo posto, subentra Fausto Lamparelli che è stato capo della Squadra mobile napoletana. E, negli avvicendamenti, Luigi Rinella, capo della Squadra mobile a Napoli fino a tre settimane fa, prenderà il posto di Lamparelli nella direzione del Servizio di polizia scientifica. Tutti insieme a brindare e a fare gli auguri al nuovo questore di Napoli, che arriverà in città nelle prossime ore e si presenterà sabato ai giornalisti. Oggi, invece, il saluto del questore uscente Antonio De Iesu, nuovo vice capo della polizia vicario.

«No, non sono un opinionista, non amo fare dichiarazioni o analisi su temi delicati e su una realtà così complessa come quella napoletana, prima di iniziare il mio lavoro» dice Giuliano. A 52 anni, ha una carriera di funzionario operativo di tutto rispetto. Gli inizi alle Volanti a Milano, poi due anni a Napoli, quando questore era Arnaldo La Barbera, lo «sbirro» per antonomasia, l'uomo che era stato a Palermo la bestia nera dei mafiosi nella seconda metà degli anni '80. La Palermo dove Giuliano è nato e dove il padre, Boris, era stato capo della Squadra mobile. Nella palazzina a lato della Questura, sede degli uffici della Mobile palermitana, nella grande lapide con incisi i nomi degli uccisi dalla mafia c'è anche quello di Boris Giuliano. Venne ucciso nel 1979 da Leoluca Bagarella, con 7 colpi di pistola alla schiena, mentre prendeva un caffè nel bar Lux di via De Blasi. Alessandro aveva 12 anni, la sua scelta lavorativa futura fu condizionata dalla morte del padre su cui ha sempre ripetuto: «Non ne parlo, fa parte della mia vita privata». Ma al maxi-processo, dove fu presente a molte udienze, ricordò che il padre gli aveva parlato di «indagini molto pericolose sul traffico di droga».
 
Da Milano, a Napoli, a Roma, poi al vertice della Squadra mobile di Padova. È accanto al questore Pierfrancesco Galante e si trovano alle prese con un serial killer che uccideva a caso, lasciando una carta da poker come firma. Due omicidi per un ricatto: se lo Stato voleva fermare la spirale dei morti, doveva pagare un riscatto. L'indagine fu rapida, con l'aiuto dello Sco, dove lavorava anche Vittorio Pisani, poi capo della Mobile a Napoli. Il serial killer venne individuato e arrestato. Si chiamava Michele Profeta, lo tradirono le sue telefonate dalle cabine telefoniche. Sarebbe morto in carcere. Un'indagine sotto i riflettori, ma condotta con riserbo e qualche anno dopo materia in tv del programma «Commissari». Al brindisi a Roma, gli uomini dello Sco l'hanno ricordata.

Dopo Padova, la guida della Squadra mobile di Venezia. Qui le indagini sono sulla mafia del Brenta, quella degli eredi di Felice Maniero. Gli arrivano minacce, ma va avanti fino al trasferimento a Milano, ancora al vertice della Mobile. Lavora in inchieste sui colletti bianchi e sulle infiltrazioni della mafia calabrese. La carriera di Alessandro Giuliano non poteva che avere come sbocco naturale la promozione a questore. Va a dirigere la Questura di Lucca, prima di diventare nel 2017 direttore dello Sco. E anche stavolta gli intrecci tra carriere sembrano premonitori. Giuliano succede a Renato Cortese, investigatore di razza che aveva guidato la Mobile a Palermo, Reggio Calabria e Roma, diventato questore di Palermo. La Sicilia c'entra sempre in qualche modo, nel destino del nuovo questore di Napoli.

«Ripeto a tutti da due giorni che arrivare a guidare la Questura napoletana mi riempie di orgoglio» dice il neo questore. E poi aggiunge: «Prendo il posto di un grande questore come Antonio De Iesu, che sarà presto a Roma nel suo prestigioso incarico».

Roma, Milano, Napoli sono le Questure più importanti nella carriera in polizia. «Sui temi caldi della realtà di Napoli, su cui mi appresto a lavorare, si potrà parlare più in là» conclude Alessandro Giuliano. Sul suo arrivo, c'è attesa e simpatia. Il tam tam sui social è tutto a suo favore.
© RIPRODUZIONE RISERVATA