Trans ferita con pallini di gomma a Torre Annunziata: «La mia vita di inferno tra omofobia e babygang»

Trans ferita con pallini di gomma a Torre Annunziata: «La mia vita di inferno tra omofobia e babygang»
di Francesca Mari
Lunedì 23 Agosto 2021, 08:00 - Ultimo agg. 24 Agosto, 08:11
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L'ha denunciato sui social e non ai carabinieri. Ha scelto quei canali in cui è diventata famosa per i suoi video in cui racconta la difficile condizione di transessuale, tra i pericoli della notte e le difficoltà per un lavoro che non riesce a trovare per cui è costretta anche a prostituirsi. Là dove è sempre sorridente e spiritosa, canta canzoni napoletane, balla e, sebbene riceva molti attacchi, ha tantissimi followers che le vogliono bene e che per lei sono un rifugio sicuro. L'influencer transessuale Sara Lopez (il cui nome di battesimo è Pasquale), 50enne di Torre Annunziata e star social da 30mila like su Tik Tok e 20mila su Instagram, denuncia di aver subito un'aggressione con una pistola a pallini di gomma, la notte scorsa tra Torre Annunziata e Pompei, da parte di una baby gang. Mostra i segni che gli spari le avrebbero lasciato sulle braccia, nei suoi occhi si intravede tristezza e dolore, sebbene nella denuncia mantenga la forza e la rassegnazione di chi ne ha passante tante. 

«Ero andata a prendere il caffè racconta - e un gruppo di ragazzi, anzi bambini (avranno avuto tra i 13 e i 14 anni) mi hanno colpito con una pistola a pallini.

Mi hanno ferito su entrambe le braccia, ma potevano colpirmi agli occhi. Io vorrei solo che vi metteste nei miei panni. Anche sui social mi riempiono di parolacce e offese, poi c'è anche chi mi apprezza e questo mi dà forza».

Fino a ieri non è arrivata alcuna denuncia alla compagnia dei carabinieri di Torre Annunziata, ma a seguito delle segnalazioni social i militari hanno comunque avviato accertamenti. La vittima non avrebbe ricevuto prima d'ora altre aggressioni o minacce, tuttavia la denuncia ha smosso l'opinione pubblica e tutto il mondo Lgbt che ha sottolineato le difficoltà a trovare lavoro di tanti transessuali come Sara e la necessità di approvare immediatamente il ddl Zan. «Sara Lopez da anni è costretta a lavorare come sex-worker - ha detto Antonello Sannino, attivista di Pride Vesuvio Rainbow - così come tante donne transessuali che hanno difficoltà a trovare un lavoro dignitoso. Rinnoviamo tutta la nostra solidarietà e vicinanza a Sara e a tutte le donne transgender che ogni notte sono costrette a vivere la strada tra paure e violenze. Auspichiamo l'immediato intervento dello Stato. Chiediamo alle istituzioni locali e nazionali di attivare sempre più politiche finalizzate alla creazione di maggiori e vere opportunità di lavoro per le persone transgender». 

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Solidarietà anche da parte della senatrice Monica Cirinnà. «Il mio abbraccio a Sara Lopez. In questa dolorosa vicenda ha scritto sul suo profilo social - la transfobia si intreccia all'urgenza di garantire condizioni economiche, sociali e culturali per la costruzione di una vera eguaglianza per le persone Lgbt e trans in particolare. Proprio l'obiettivo che si prefigge il ddl Zan, che per questo deve essere approvato così com'è al più presto». Il consigliere regionale di Europa Verde, Francesco Emilio Borrelli, lancia un appello a trovare lavoro per Sara. «Le persone transgender - ha detto - sono sempre più nel mirino dei violenti. Bisogna arginare questa deriva soprattutto, come nel caso di Sara, dando loro la possibilità di trovare un lavoro. Proprio l'estrema difficoltà a trovare occupazione è alla base della loro estrema esposizione ai pericoli della strada».

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