Emergenza appalti, salta la gara Asìa: «È la conseguenza del caro-energia»

Emergenza appalti, salta la gara Asìa: «È la conseguenza del caro-energia»
di Valerio Esca
Sabato 1 Ottobre 2022, 09:00
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La gara per la progettazione esecutiva dei lavori di costruzione dell'impianto di compostaggio di Napoli est è andata deserta. Il bando è stato pubblicato il 15 luglio con scadenza 16 settembre, data prorogata poi al 26. Adesso sarà necessario un nuovo avviso, ma c'è incertezza sui temi, come spiegano da Palazzo San Giacomo. Salta dunque il cronoprogramma fissato da Comune di Napoli e Regione Campania per l'impianto di Ponticelli, finanziato da Palazzo Santa Lucia: si puntava ad affidare la gara entro fine anno e a concludere i lavori nel 2023.

«La gara è deserta nonostante la proroga e le rassicurazioni date dalla stazione appaltante anche di revisione rispetto al prezziari - spiega l'amministratore unico di Asìa Domenico Ruggiero - Tutto è determinato dall'incertezza del mercato ma siamo già al lavoro per modificare il bando e partire con i lavori». «Ci sono giunti numerosi quesiti anche da aziende internazionali che hanno mostrato interesse a fare un sopralluogo.

Questo denota una diffidenza per l'incertezza economica del Paese aggiunge -, le imprese sono ora titubanti nel partecipare a una procedura complessa con una schizofrenia dei prezzi e previsioni di innalzamento del 20% del prezzo del cemento rispetto ai prezzi dell'inizio di quest'anno». Ruggiero rassicura però che l'impianto si farà: «Nonostante questo intoppo, il Comune di Napoli e la Regione Campania si sono già messe in moto per una revisione immediata del progetto, a partire dal computo metrico. Bisognerà trovare ulteriori risorse. Gli uffici sono già al lavoro per trovare una soluzione per un nuovo bando». 

La struttura servirà per la produzione di compost di qualità e di biometano, una soluzione che garantisce lo smaltimento per una parte della frazione organica dei rifiuti solidi urbani (Forsu), raccolta in maniera differenziata, riducendo così la dipendenza dal mercato esterno e la riduzione dei costi di recupero per l'adozione di metodologie moderne che prevedono la produzione e la vendita e l'utilizzo di biometano. Basti pensare che ogni tonnellata di rifiuti che va fuori città costa al Comune 170-190 euro (rispetto ai 140 di qualche tempo fa): si arriverà a risparmiare circa cento euro a tonnellata. Per le casse del Comune significherà spendere 3 milioni di euro in meno, che ovviamente andranno a incidere sulla tariffa Tari per i cittadini. L'impianto consentirà il trattamento e la valorizzazione di 30mila tonnellate all'anno di rifiuti organici derivanti dalla raccolta differenziata cittadina, mediante soluzioni impiantistiche evolute, che adottano il processo e la tecnologia della digestione anaerobica, con produzione di biogas da immettere nella rete nazionale (per circa 4 milioni di metri cubi all'anno), integrata agli usuali trattamenti aerobici. L'impianto, che sorgerà in un'area limitrofa al depuratore di Napoli est, occuperà una superficie di circa 72mila metri quadrati (di cui circa 15mila coperti) e sarà realizzato con moderne tecnologie per il contenimento degli odori all'uscita del biofiltro, così come richiesto dal decreto di autorizzazione ambientale.

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Il processo utilizzato è completamente biologico e permette di conservare e recuperare l'energia biochimica della sostanza organica convertendola in biometano e valorizzandola in prodotti da immettere nella filiera agronomica. L'impianto di Ponticelli rientra nel piano dell'impiantistica per i rifiuti della Regione Campania, che non realizzerà altri termovalorizzatori, a differenza della precedente ipotesi del governo regionale. Si procederà invece, grazie ad un investimento di 200 milioni di euro alla formazione di 11 impianti di compostaggio. 

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