Il direttivo del «Centro promozione sociale anziani» di Sassinoro scrive a enti e istituzioni, nazionali e regionali per riaccendere i riflettori sui miasmi provenienti dall'impianto di compostaggio di Sassinoro, chiedendone la chiusura e la delocalizzazione in un luogo più idoneo. A sottoscrivere il documento, inviato ai presidenti della Repubblica e della Regione Campania, agli assessori alla sanità e all'ambiente regionali, al prefetto, al presidente della Provincia, al procuratore della Repubblica di Benenevento, al Consiglio di Stato, al Tar Campania, all'Arpac e al sindaco di Sassinoro, è il direttivo del centro anziani, costituito dal presidente Arturo Conte e da Domenico Gagliardi, Paolino Apollonio, Nicola Altieri e Alberto Noè Di Sisto.
«La realizzazione dell'impianto si legge nella missiva doveva garantirne la perfetta funzionalità, escludendo qualsiasi ricaduta negativa sul territorio.
«Negli ultimi mesi - dice Domenico Gagliardi, che ha esercitato la professione medica per oltre 40 anni - molte persone hanno accusato disturbi a carico dell'apparato gastroenterico, riconducibili ai miasmi provenienti dall'impianto che, in alcune zone, sono molto più intensi e persistenti». Sassinoro è un piccolo borgo ai confini con il Molise, conosciuto da sempre per le sue sorgenti, l'aria pulita, le bellezze naturali, i percorsi di montagna, il fiume Tammaro, i torrenti Riofratto e Sassinora e per la genuinità dei prodotti delle sue campagne. «La sua modesta economia scrive il direttivo dell'aps basata sul turismo di ritorno dei villeggianti provenienti da Benevento, Napoli e Roma, che ripopolano il paese nei mesi estivi, viene compromessa dall'impianto, realizzato a ridosso del fiume Tammaro, nelle immediate vicinanze di abitazioni e di attività produttive di tipo alimentare. La struttura è stata da sempre oggetto di contestazione da parte della popolazione locale che temeva il prevedibile impatto deleterio sulla salubrità dell'ambiente ma la Regione e il Consiglio di Stato, riformando la sentenza del Tar, ne hanno consentito la realizzazione».