Jerry Calà, come sta dopo l'infarto a Napoli: «Vuol tornare subito a lavorare»

Malore di rientro dal Molise, ricovero d'urgenza

Jerry Calà sul set
Jerry Calà sul set
di Giovanni Chianelli
Domenica 19 Marzo 2023, 08:46 - Ultimo agg. 20 Marzo, 09:34
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Momenti di paura per Jerry Calà, poi il sospiro di sollievo. Nella notte tra venerdì e sabato scorsi il popolare attore veronese, 71 anni, è stato colpito da un infarto alla fine delle riprese del suo ultimo film, «Chi ha rapito Jerry Calà?», che stava girando tra il napoletano e il Molise.

Di ritorno da San Giuliano del Sannio, il paese che ha ospitato uno dei set della pellicola, Calà è arrivato all'hotel Santa Lucia e ha accusato un malore; è stato poi ricoverato d'urgenza alla clinica Mediterranea dove è stato sottoposto ad un intervento chirurgico per impiantare uno stent coronarico. Ora è fuori pericolo, come fa sapere il suo agente Alex Intermite: «Jerry sta bene, per fortuna l'infarto è stato preso in tempo. Voglio tranquillizzare tutti, perché leggo sul web titoli allarmanti». Un messaggio di solidarietà arriva subito anche da Mara Venier, ex moglie dell'attore e nel cast del film: «Amore mio, che spavento mi hai fatto prendere». La showgirl ha contribuito a rassicurare il pubblico sullo stato di salute di Calà: «Jerry è stato operato stanotte a Napoli; ha avuto un infarto e gli hanno messo degli stent. Sta bene e sta recuperando... Grazie alla clinica Mediterranea di Napoli».

Insomma, è andata bene. Anche se a leggere i social per qualche momento si temeva il peggio.

Ora sembra in buone condizioni e sarà dimesso nei prossimi giorni, forse già oggi, per tornare a casa per un periodo di riposo. Il suo entourage fa sapere che Calà è tranquillo e al risveglio dopo l'intervento ha già parlato di lavoro, spiegando di voler tornare presto a dedicarsi al suo film.

 

Un lungometraggio che aveva ironicamente anticipato un guaio per l'attore: «Chi ha incastrato Jerry Calà?», che richiama volutamente «Chi ha incastrato Roger Rabbit?», racconta la storia di tre uomini che si trovano in una condizione economica precaria. Così uno di loro ha la brillante idea di organizzare il rapimento dell'attore, sapendo che a breve ha in programma una serata in un locale noto di Napoli. I tre organizzano un sequestro lampo perché immaginano che abbia amici danarosi e sono convinti che tutti siano tanto affezionati a lui da non esitare a pagare un cospicuo riscatto per liberarlo: «Peccato che non è così, o meglio: gli amici facoltosi ci sono, ma per vari motivi non saranno così propensi a pagare per la mia libertà» ha detto recentemente al Mattino Calà, parlando del film.

Prodotto dai napoletani Gianluca Varriale e Alessandro Riccardi della Vargo Film e ambientato tra Napoli, Monte di Procida, Ischia e San Giovanni del Sannio in Molise, ha un cast tecnico prettamente napoletano - la produzione esecutiva è curata da Diego D'Ambrosio - e uno artistico misto: oltre la Venier c'è Umberto Smaila, inseparabile amico e con Calà tra i fondatori de «I gatti di vicolo Miracoli», poi Sergio Assisi, Barbara Foria, Antonio Fiorillo, Shi Yang Shi, Massimo Boldi, Maurizio Casagrande, Nado Paone, Gianfranco Gallo e Francesca Tizzano. L'uscita è prevista a Natale.

Anche se ha scherzato sulla realizzazione del film, "a incastrarmi sono stati i produttori, che mi hanno proposto di realizzare questo film, e a cui io non ho saputo dire di no" ci teneva molto a farlo: «Il soggetto mi convinto immediatamente per l'originalità dell'idea». Per Calà si tratta del ritorno al grande schermo dopo 4 anni dopo «Odissea nell'ospizio», una sorta di reunion per i «Gatti».

Parte delle riprese dell'ultima pellicola si sono svolte al cinema Sofia di Pozzuoli, chiuso da tempo e che il comune sta cercando di utilizzare come set o di dare in gestione per evitare che sia trasformato in supermarket o garage, come accade a tante altre sale storiche napoletane: «È ironico che scelgano per me un cinema abbandonato, infatti è proprio uno dei tanti messaggi nascosti del film».

Dunque dopo lo spavento il lieto fine. Doppia libidine, direbbe lui. Così questa disavventura non intaccherà il rapporto tra l'attore e Napoli: «La mia carriera con i Gatti di Vicolo Miracoli è cominciata nei primi anni '70 proprio a Napoli, al teatro Cilea, dove abbiamo riscosso un grandissimo successo: in una settimana di repliche abbiamo fatto sold-out ogni sera" ha raccontato sempre a questo giornale. "All'epoca eravamo ancora ventenni sconosciuti e Napoli è stata la prima città che ci ha accolto e ha capito la nostra comicità che per il tempo era molto innovativa. Ho pensato tante volte di trasferirmi a Napoli ed ancora non mi sento di escluderlo».

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