Lite familiare al San Leonardo,
devastato il pronto soccorso

Lite familiare al San Leonardo, devastato il pronto soccorso
di Fiorangela d'Amora
Lunedì 27 Maggio 2019, 08:03
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Lite familiare in ospedale e raid punitivo al pronto soccorso con porte sfasciate e vetri rotti. Sabato sera di ordinaria follia al piano terra del San Leonardo di Castellammare. A scatenare l'inferno tra pazienti e medici sono stati tre uomini intervenuti in una lite tra ex coniugi.

IL RACCONTO
Questi i fatti. Sabato pomeriggio il figlio 14enne di una coppia viene ricoverato in ortopedia. Con lui c'è la mamma. I genitori sono separati e quando arriva il padre, un 40enne di Castellammare, comincia un diverbio tra i due. L'uomo aggredisce la donna che poco dopo decide di scendere al pronto soccorso per farsi refertare. Lo stesso fa l'ex marito. Divisi in stanze diverse i genitori del 14enne restano al piano terra per essere medicati, fin quando non arrivano tre uomini. Sono i parenti della donna, che intanto erano stati allertati per quanto accaduto. La lite verbale avviene all'esterno del reparto dove vengono registrati i degenti.

 

Ma dalle parole si passa subito ai fatti e il 40enne nel tentativo di sfuggire alla furia dei tre si chiude nel triage. La stanza è chiusa a chiave, ma non è un deterrente abbastanza forte per fermare i tre uomini. Uno di loro riesce a buttare a terra la porta e una volta dentro cominciano a sferrare calci e pugni, rompendo il vetro del front office. L'arrivo di una voltante della polizia, già in zona per un altro intervento, evita il peggio. I poliziotti assieme alle guardie giurate fermano la feroce lite, dividono i contendenti e riportano ordine.
Ieri mattina in commissariato il primo dirigente Vincenzo Gioia ha raccolto la denuncia della donna nei confronti dell'ex marito: per lui l'accusa è di maltrattamenti in famiglia. Per i tre parenti della donna invece si formulerà l'accusa di danneggiamenti. Per capire le responsabilità del gruppo, gli agenti stanno visionando le telecamere dell'ospedale. Sotto choc il figlio della coppia che oltre al ricovero per una ferita ortopedica ha assistito all'aggressione della madre. Una vicenda che riporta alta l'attenzione sulla sicurezza all'interno dell'ospedale. «La prontezza delle forze dell'ordine e delle guardie giurate ha evitato il peggio - commenta Raffaele Amodio coordinatore aziendale Fsi-Usae - anche i medici hanno proseguito il loro lavoro senza arrecare problemi ai pazienti. Un'ondata di barbari frenata dalla sicurezza potenziata in ospedale proprio dalla direzione sanitaria». Chiede invece che gli uomini che hanno danneggiato il pronto soccorso risarciscano i cittadini il consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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