Maradona, a Napoli lutto cittadino nel giorno dei funerali

Maradona, a Napoli lutto cittadino nel giorno dei funerali
Giovedì 26 Novembre 2020, 18:02 - Ultimo agg. 27 Novembre, 07:02
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Lutto cittadino a Napoli nel giorno delle esequie di Diego Armando Maradona ed esposizione delle bandiere a mezz'asta negli edifici comunali, anche per le 24 ore successive alle esequie. Lo dispone l'ordinanza firmata dal sindaco di Napoli, Luigi de Magistris. Il lutto cittadino è proclamato in virtù del fatto che - si legge - «Maradona è stato il miglior interprete del calcio mondiale ed è entrato a far parte della storia e del patrimonio di Napoli con cui si è creato un legame indissolubile, unendosi al dolore dei familiari e dell'intero popolo argentino». 

 

Nell'ordinanza si evidenzia che Maradona «con il suo talento e la sua magia ha onorato per sette anni la maglia della squadra del Napoli, regalandole i due scudetti della storia e altre coppe prestigiose, e ricevendo in cambio dalla città intera un amore eterno e incondizionato.

Quel legame profondo e indissolubile - prosegue il testo - che da subito si è creato con i tifosi, cui ha regalato successi mai conseguiti prima e ancor oggi ineguagliati, è diventato negli anni un amore viscerale con la città, un rapporto unico e saldo con l'anima più sincera della comunità partenopea». 

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Una scomparsa improvvisa da cui «l'intera comunità cittadina è rimasta profondamente turbata. La città di Napoli perde uno dei figli che maggiormente le ha dato onore e prestigio sul palcoscenico internazionale». E proprio in virtù del profondo legame, l'Amministrazione «interpretando i sentimenti che accomunano tutta la cittadinanza in questo momento doloroso, intende dare un segno tangibile della profonda e sentita partecipazione all'evento luttuoso». «Maradona ha incarnato il simbolo del riscatto - si sottolinea nell'ordinanza - di una squadra e dell'intera città che in lui si è pienamente identificata e in lui supera ogni divisione e mortificazione. Maradona ha combattuto i pregiudizi e le discriminazioni di cui erano ancora oggetto i napoletani all'interno degli stadi, diventando idolo dell'intera città e mai nessuno è riuscito ad immedesimarsi in modo così completo nel corpo e nell'anima di Napoli, con la quale el Pibe de oro condivide la genialità e l'unicità, ma anche la sregolatezza e i tormenti che lo rendono vero figlio della città, una città che gli perdona anche le debolezze e le fragilità dell'uomo che mai offuscano la grandezza del campione», conclude il testo. 

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