Marano, autobotti contro la sete
e ora fioccano le denunce

Marano, autobotti contro la sete e ora fioccano le denunce
di Ferdinando Bocchetti
Domenica 5 Giugno 2022, 10:18
3 Minuti di Lettura

Nessuna certezza sui tempi di ripristino dell'erogazione idrica. È la notizia, diffusa ieri mattina dagli agenti della polizia municipale, che ha esasperato ulteriormente gli animi dei cittadini, costretti a fare i conti con l'ennesima carenza degli ultimi mesi. Un incubo che si trascina da tre giorni e che ha spinto alcuni residenti a sporgere denuncia ai carabinieri della locale compagnia. «Non è un'emergenza - tuona l'avvocato Daniele Vallifuoco - A Marano l'acqua manca, mediamente, ogni due o tre giorni. Gli impianti sono costantemente in tilt e il Comune non riesce a venirne a capo. I carabinieri devono fare luce su quanto sta accadendo, non solo in ambito comunale, ma anche per quel che attiene la vendita dell'acqua attraverso le ditte private. Cosa si fa contro chi specula e i tanti ladri d'acqua?».

Dal Comune, seppur attraverso canali ufficiosi (i commissari alla guida dell'Ente hanno scelto da tempo la strada del silenzio), filtrano notizie tutt'altro che incoraggianti: il guasto alle pompe di sollevamento idrico, riparate appena due mesi fa, quando la popolazione dovette patire disagi per un'intera settimana, non è stato ancora individuato. Le idrovore fornite da una ditta esterna al municipio hanno consentito agli operai di rimuovere l'acqua (decine di migliaia di litri) ammassata all'interno dell'impianto C2 di San Rocco. Dopo questo primo intervento, propedeutico allo smontaggio delle pompe, deve essere individuato il guasto. Poi, eventualmente, potrebbe rendersi necessario acquistare qualche pezzo di ricambio (costoso), tra l'altro non sempre disponibile sul mercato.

L'ultimo step riguarda la riparazione e la messa in funzione del sistema, concepito quando la città aveva poco più di 30mila abitanti (oggi Marano ne conta oltre il doppio). Un sistema complesso poiché interconnesso a quattro mini impianti, tutti in condizioni a dir poco pietose. Fino a qualche anno fa, quando i vecchi fontanieri comunali erano ancora in servizio, seppur tra mille difficoltà si riusciva a contenere i disagi. Negli ultimi due anni, le piccole emergenze si sono tramutate in disservizi quotidiani.
Ai commissari, da un anno alla guida dell'ente, viene rimproverata l'eccessiva distanza con i cittadini e la lentezza operativa. Il Pd e il M5S hanno chiesto un incontro urgente con la triade guidata dal prefetto Gerardina Basilicata: «I commissari sono qui da un anno - recita la nota congiunta - ma tra i cittadini serpeggia il senso di abbandono, reso ancor più acuto dal muro che la triade ha sollevato isolandosi dalla città che amministra». Anche il consigliere regionale Pasquale Di Fenza, originario di Marano, polemizza sulle eccessive lentezze della triade, evidenziando «che ancora una volta abbiamo dovuto chiedere aiuto all'assessore regionale Fulvio Bonavitacola e alla Protezione civile regionale».

Il suo collega Francesco Emilio Borrelli sollecita l'istituzione di un tavolo in prefettura. «È arrivato il momento di trovare una soluzione definitiva a questi problemi, non è pensabile che nel 2022 i cittadini debbano restare senz'acqua, interi nuclei familiari con bambini e anziani sono in difficoltà.

I tempi di risoluzione si annunciano lunghi e le temperature hanno raggiunto medie estive». Sul piede di guerra anche i commercianti del territorio, soprattutto quelli di San Marco e San Rocco, che per domani annunciano una manifestazione nella piazza a ridosso del municipio.

© RIPRODUZIONE RISERVATA