Norina voleva separarsi, uccisa con tre colpi: ecco il delitto che ha tradito Marco Di Lauro

Norina voleva separarsi, uccisa con tre colpi: ecco il delitto che ha tradito Marco Di Lauro
di Ferdinando Bocchetti
Domenica 3 Marzo 2019, 08:00 - Ultimo agg. 15:23
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L'ha uccisa senza pietà, con tre colpi esplosi da distanza ravvicinata. Norina Matuozzo, 33 anni, madre di due figli, è morta per mano del marito Salvatore Tamburrino, 41enne affiliato al clan Di Lauro, tra i più potenti dell'area a nord di Napoli, che sarà scosso poche ore dopo dall'arresto di Marco, il capo latitante per quindici anni. Il delitto ieri mattina, poco dopo le 11, in via Papa Giovanni XXIII a Melito, all'interno di un appartamento al quinto piano di un complesso di edilizia popolare. La caccia all'uomo è durata poco: Tamburrino infatti, dopo aver contattato il suo legale, ha deciso di consegnarsi negli uffici della squadra mobile della questura di Napoli. L'omicidio sarebbe maturato dopo una lite tra i due, una delle tante scoppiate negli ultimi tempi. Tamburrino non aveva accettato la volontà della moglie di separarsi. Ieri mattina si è recato nell'appartamento dove Norina si era trasferita dopo la fine della loro relazione e dove viveva insieme con i genitori e i due figli di 14 e sette anni (solo quest'ultimo è figlio dell'uxoricida). Salvatore avrebbe minacciato il suicidio e avrebbe chiesto alla donna di appartarsi in un'altra stanza per discutere in privato del loro futuro. Lì, forse in preda a un raptus di gelosia o in seguito all'ennesimo rifiuto della donna di riappacificarsi, ha estratto l'arma. Norina non ha avuto scampo.
 
Ad allertare i carabinieri della locale tenenza e della Compagnia di Marano sono stati i vicini di casa che avevano udito gli spari e le urla provenienti dall'appartamento di Norina. Tamburrino si è dato immediatamente alla fuga, temendo forse il linciaggio dei parenti della donna e dei residenti della palazzina. La decisione di costituirsi l'aveva già maturata e il suo difensore, l'avvocato Domenico Smarrazzo, ha pianificato la consegna. L'uomo, secondo quanto fatto trapelare dai suoi difensori, avrebbe scritto anche una sorta di testamento dal quale emergerebbe la sua volontà di togliersi la vita. Una circostanza che, almeno al momento, non è confermata dagli inquirenti. L'assassino, sottoposto a un lungo interrogatorio, avrebbe subito ammesso le sue responsabilità. È attualmente in stato di fermo ed è accusato di omicidio volontario e porto e detenzione di arma illegale. Sconvolti gli amici e i conoscenti della famiglia Matuozzo: «La famiglia di Norina è composta da persone perbene - racconta chi la conosceva da molti anni - Anche lei era una bravissima ragazza. Abbiamo sentito tre spari e abbiamo subito compreso che era accaduto qualcosa di grave. Norina non meritava questa fine, stava cercando di ricostruirsi una vita».

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