Meridione, Renzi: «Basta pianti interventi mirati per lo sviluppo»

Meridione, Renzi: «Basta pianti interventi mirati per lo sviluppo»
di Nando Santonastaso
Venerdì 7 Agosto 2015, 08:34 - Ultimo agg. 19 Marzo, 00:20
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Il prologo come da copione, l’epilogo chissà. Ieri pomeriggio, il premier Matteo Renzi nell’annunciare il piano per la banda ultra larga, ribadisce la linea di demarcazione tra «chi pontifica» e chi, come il governo, «lavora per il Mezzogiorno». Un ragionamento già riferito in passato ad altri nodi del Paese ma che oggi, in occasione dell’atteso confronto sul tema Mezzogiorno nella direzione nazionale del Pd, finisce per assumere ben altro rilievo.



Perché il dibattito giunge a una settimana dal terrificante rapporto Svimez («Il Sud è cresciuto meno della Grecia») e perché su di esso c’è stato un fuoco di fila di polemiche, da Saviano alla minoranza dem, alle opposizioni parlamentari. Renzi ieri conferma che quello emerso dall’Associazione guidata da Adriano Giannola è «un quadro devastante» e che bisogna «far ripartire il Sud» ma oppone ad una visione che continua a considerare troppo catastrofica il racconto di «tante storie di successo. Se continuiamo a dire che va tutto male facciamo il gioco di chi vuole impantanare il nostro Paese». Insomma, «basta piangere». Ma chi si attendesse oggi annunci di piani straordinari o di interventi da «ultima spiaggia», magari a suon di risorse, resterebbe deluso.



La strategia del governo non cambia anche all’indomani delle cifre della Svimez: interventi mirati, cantieri da riaprire, forse qualche ulteriore concessione fiscale (su proposta Ncd ad esempio sarà possibile incrementare di un altro 30% il bonus destinato al rientro dei cervelli nelle sole regioni meridionali). Ecco il pacchetto che sarà discusso dalla direzione del partito del premier (di cui è anche segretario) in vista di scenari più ampi: a cominciare dalla quella macroregione Sud di cui pure il Pd parla - anche se non ad altissima voce - ma che ovviamente non può prescindere dal coinvolgimento attivo dei governatori del Sud. E a giudicare dalla nota diffusa ieri dal presidente della Campania Vincenzo De Luca questo obiettivo appare, almeno per ora, decisamente lontano per non dire improbabile. L’idea di coprire con un esponente di Ncd (si è parlato molto di Quagliariello) il vuoto aperto dalle dimissioni del ministro degli Affari regionali Lanzetta non è venuta meno.









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