Mobilità scaduta, gli operai dell’ex Montefibre di Acerra in presidio davanti ai cancelli della fabbrica dismessa

Mobilità scaduta, gli operai dell’ex Montefibre di Acerra in presidio davanti ai cancelli della fabbrica dismessa
di Enrico Ferrigno
Venerdì 23 Febbraio 2018, 11:47 - Ultimo agg. 16:06
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ACERRA. Niente ammortizzatori sociali,  protestano gli operai dell’ex Montefibre. Alcune decine di tute blu sono in presidio dalle prime ore dell’alba nei pressi dei cancelli del polo chimico dismesso ormai da oltre 13 anni impedendo l’accesso ai dipendenti della centrale elettrica Friel e quelli impiegati in una fabbrica di componenti automobilistici. Per oltre 150 operai la mobilità è scaduta lo scorso dicembre, mentre per altrettanti finirà tra qualche mese. “Alla Regione è tutto fermo e dalla chiacchiere non si è passati ai fatti”’ spiegano alcuni operai ex Montefibre. Nei mesi scorsi il colosso chimico acerrano fu inserito tra le aree di crisi complessa. “In attesa dei finanziamenti che dovrebbero indurre a nuovi investimenti e quindi alla ripresa delle attività produttive, ci erano state assicurate delle forme di sostegno economico, ma ottobre nulla è stato fatto”, spiegano le tute blu che chiedono di essere ricevute a Palazzo Santa Lucia. Gli impianti del colosso chimico acerrano sono stati smembrati e rivenduti pezzo pezzo ad alcune aziende turche due anni fa . Inutili i tentativi di riattivazione della produzione costati finora alcuni miliardi di euro tra denaro pubblico ed investimenti privati. Attualmente nell'area dell'ex Montefibre sono attive solo, l’Infra (35 operai)  nonché la centrale elettrica di proprietà della Fri-El che impiega 25 tute blu. Gli operai sono andati via intorno alle ore 13 e ora attendono un incontro in Regione. 

 
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