Sara morta per emorragia dopo il parto: indagati sei medici del Rizzoli di Ischia

Sara morta per emorragia dopo il parto: indagati sei medici del Rizzoli di Ischia
di Massimo Zivelli
Venerdì 5 Novembre 2021, 23:54 - Ultimo agg. 7 Novembre, 08:04
3 Minuti di Lettura

Ci sono sei indagati per la morte di Sara Costagliola, la 32enne ischitana colpita da una devastante, fatale emorragia poco dopo aver partorito all’ospedale Rizzoli di Lacco Ameno. La notifica degli avvisi di garanzia è arrivata ai sei medici che avevano assistito la giovane lavoratrice alberghiera nelle sue ultime, drammatiche ore di vita. Un atto dovuto, quello firmato dal pool di magistrati della Procura di Napoli e affidati ai carabinieri della stazione di Casamicciola Terme coordinati dal capitano Angelo Pio Mitrione e dal luogotenente Arturo Battello. Nel registro degli indagati sono stati iscritti i nomi di Francesco Rando, Domenico Loffredo, Mariantonia Galano, Silvia Galletti, Marcella Marino e Roberto Buonanno: tutti - attualmente non accusati di alcun reato - nei prossimi giorni verranno chiamati in Procura per spiegare come sono andate le cose in quella movimentata giornata del 30 ottobre scorso. Verifiche che stanno conducendo, con un’indagine interna autonoma, anche gli esperti incaricati dall’Asl Napoli 2 Nord.

Restando al lavoro dei magistrati, i risultati delle audizioni verranno poi messi a confronto con gli esiti dell’esame autoptico affidato al medico legale Pasquale Giugliano, all’anestesista Andrea Arcangeli, al ginecologo Domenico Arduini e all’anatomopatologa Carmela Buonomo, tutti periti di fiducia e consulenti della Procura. A loro è stato affidato il compito di fornire indicazioni in ordine alla corretta esecuzione dei protocolli medici adottati in quei drammatici frangenti e quindi allontanare ogni ombra di dubbio sull’operato dei sanitari del Rizzoli, oppure dimostrare che ci sono stati atti di negligenza, per i quali invece si potrebbe procedere per responsabilità colposa per morte o lesioni personali in ambito sanitario. Quello che è certo, e non se lo nasconde davvero nessuno, è che non sarà semplice, ancorchè assolutamente necessario e doveroso, il lavoro degli inquirenti per comprendere se dietro la morte di Sara ci siano state effettivamente delle colpe o si è trattato di una tragica fatalità.

La donna aveva dato alla luce sabato scorso di buon mattino una bambina, che è in ottima salute e che è stata affidata alla cura del papà e delle sue sorelle.

Questa era la prima gravidanza per Sara e inizialmente sembrava che tutto fosse andato per il verso giusto. A distanza di qualche ora però gli eventi sono precipitati, con la paziente che si andava aggravando progressivamente, fino al momento in cui è stata ricoverata nel reparto di rianimazione nel quale purtroppo è poi spirata nel pomeriggio. Stando ai primi referti redatti dai medici che l’hanno assistita, la causa della morte sarebbe da ricercare in una emorragia causata da quella che viene denominata “atonia post partum”, fenomeno che impedisce la contrazione dell’utero dopo aver ultimato la gravidanza. Una violenta emorragia che nessuno è stato in grado di bloccare. La morte di Sara ha colpito sentimenti ed emozioni dell’opinione pubblica isolana, anche fra i tantissimi che non la conoscevano. Per la giovane età della neomamma, per il fatto di essere figlia unica e di aver perso il padre anni fa per un male incurabile. Una esistenza segnata da pochi momenti felici. Uno dei quali è stato anche l’ultimo, quando ha visto nascere la sua bambina e ha potuto stringerla per la prima ed ultima volta. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA