Morto d'infarto dopo la lite condominiale, assolti i condomini a Cicciano

Morto d'infarto dopo la lite condominiale, assolti i condomini a Cicciano
di Carmen Fusco
Venerdì 10 Luglio 2020, 11:00
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Se le diedero di santa ragione per una banale lite di condominio ed uno di loro poco dopo mori: soffriva di una grave cardiopatia che quella notte non gli diede scampo. Le altre persone coinvolte nella violenta lite furono accusate di omicidio preterintenzionale. Il violento alterco, era l'ipotesi dell'inchiesta, avrebbe messo alla prova il fisico già debilitato della vittima. Ieri, a 4 anni di distanza dalla tragedia, la sentenza di assoluzione dopo il processo che si è celebrato davanti alla terza sezione della Corte di Assise di Napoli, presidente Lucia La Posta.

La morte di Vincenzo De Martino, 45 anni, avvenne nella notte tra il 5 ed il 6 agosto del 2016. Nei palazzi del rione Iacp, alla periferia di Cicciano si scatenò un putiferio. La vittima litigò di brutto con alcuni suoi vicini di casa. Poi rientrò nel suo appartamento e poco dopo mori. Una vicenda che all'epoca destò molto scalpore. Furono allertati i carabinieri e, dopo la ricostruzione della sequenza culminata nella morte di un uomo, le altre persone coinvolte furono accusate di omicidio preterintenzionale.

Per quattro persone, marito, moglie, cognata ed un'amica, si aprì così una procedimento giudiziario che si è concluso solo nei giorni scorsi.

A difendere gli imputati gli avvocati Walter Mancuso e Luigi Travaglino: la richiesta di archiviazione da parte del Pubblico Ministero non mise, infatti, la parola fine e le indagini successive portarono alla imputazione coatta della famiglia che litigò con De Martino, i cui congiunti si sono costituiti parte civile ed hanno ricostruito i fatti avvenuti quattro anni fa. «Certamente è risultata decisiva - spiega l'avvocato Walter Mancuso - la consulenza tecnica del pubblico ministero: con l'autopsia si accertò che la morte di De Martino era da ricondursi a cause naturali dovute alla sua pregressa patologia coronarica, non sussistendo alcun nesso causale tra fatto e lite avvenuta un'ora prima con i vicini di casa».

Processo concluso anche se nessun giudice potrà mai cancellare una brutta storia che, responsabilità penali a parte, avrà lasciato tutti, compresi gli imputati adesso assolti, con un peso sulla coscienza. Nessuno avrebbe mai immaginato che una lite, tra l'altro innescata dalle solite, banali questioni di principio tra vicini di casa che potrebbero risolversi senza ricorrere alle mani ma facendo prevalere il buon senso, avrebbe potuto portare un uomo alla morte. Ma succede ed il 6 agosto del 2016 di Cicciano racconta una vicenda simile a quelle che ogni giorno, con particolari differenti accade in ogni altra parte del mondo. 

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