Movida a Napoli senza controllo: «Salvate largo Giusso, ogni notte raid e risse»

Movida a Napoli senza controllo: «Salvate largo Giusso, ogni notte raid e risse»
di Gennaro Di Biase
Lunedì 25 Ottobre 2021, 07:00 - Ultimo agg. 11:45
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Dopo l'accoltellamento di ieri notte, rabbia e sconforto sono diventati un unico sentimento a San Giovanni Maggiore Pignatelli. L'ennesimo episodio di violenza, preceduto di poche ore dall'altra aggressione a Monteoliveto, dimostra ancora una volta che il cuore di Napoli è assediato da mesi da una violenza selvaggia portata dalla «mala movida» fuori controllo, dietro la quale ora si comincia a intravedere qualcosa di più nero. Minorenni in coma etilico, risse, spaccio, arrampicate sui palazzi, la moda degli schiaffi a caso, la puzza di vomito. Chi è più violento, qui, si prende gli spazi. Proprio per fronteggiare questa deriva, si è recentemente costituito il Comitato del Decumano del Mare, che comprende il parroco Don Salvatore Giuliano, il rettore dell'Orientale, alcuni gestori e residenti. 

Il tempo passa a San Giovanni Maggiore Pignatelli (o piazzetta dell'Orientale), ma la situazione peggiora. La pandemia ha influito negativamente. I vicoli e le piazze strette del centro sono stati da subito un nascondiglio utile per aggirare i divieti anti-Covid. Proprio da qui partì la guerriglia di Santa Lucia un anno fa. Ventiquattro attività in un fazzoletto di terra, tra Banchi Nuovi e piazzetta dell'Orientale, dove il bisogno di liquidità e la crisi hanno favorito l'illegalità. Tutto il centro storico, insomma, diviso tra popolo, panni stesi e turismo, tra camorra e vetrina internazionale. È la Napoli di mezzo dei Decumani, che sconta anche lunghi mesi di assenza di misure ad hoc e l'interludio delle elezioni a Palazzo San Giacomo. Violenza, giri di soldi cash tra attività, minorenni in coma etilico, giovani che si picchiano o rischiano la vita con le lame e in grottesche arrampicate sui palazzi (come a Palazzo Giusso in estate). «Si spara, ci si picchia, si va in coma etilico ogni giorno dicono dal Decumano del Mare - Nei prossimi giorni sarà indetta una riunione di quartiere del Comitato del Decumano Mare e che per la prima volta mette dalla stessa parte parrocchia con Don Salvatore Giuliano, l'Orientale col suo rettore Roberto Tottoli, residenti e commercianti come Fabrizio Caliendo.

Urge un incontro col nuovo sindaco per consegnargli il nostro progetto-petizione: servono un assessorato alla Notte e investimenti: un corpo di polizia municipale notturno dedicato alla movida. Senza questi elementi, nessuna ordinanza sarà utile o rispettata, e le attività sane non riusciranno a emergere. Il problema dell'alcol minorile e della droga in centro storico sta assumendo proporzioni gigantesche: solo ieri altre 3 minorenni svenute».

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Il centro è al collasso causa movida selvaggia. «Dopo le 20, se prima c'era il coprifuoco, ora c'è la guerra - racconta Bruno Alcidi del bar del Capello di Maradona in via Nilo - Qui c'è l'anarchia più totale, con musica ad altissimo volume e zero controlli. Da giugno i vigili sono scomparsi, come le istituzioni. Qui vincono solo gli abusivi, di cui siamo obbligati a ritirare anche l'immondizia». E in più in vista ci sono altri scontri. Come dimostra l'aggressione di un ambulante a un negoziante nei pressi di Palazzo Carafa nei giorni scorsi, in vista del Natale si scateneranno le lotte tra i bar che in pandemia hanno ampliato le occupazioni esterne e gli ambulanti delle bancarelle che si preparano all'allestimento per le feste. Piccole faide per guadagnare un centimetro di spazio. E poi tanto degrado. Lo dimostrano i nuovissimi raid vandalici delle scritte alla basilica di Santa Chiara, messa in ginocchio dal popolo della mala movida a colpi di immondizia e bombolette spray. 

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