Movida a Napoli, sangue e coltelli: «Le notti sono fuori controllo»

Movida a Napoli, sangue e coltelli: «Le notti sono fuori controllo»
di Giuseppe Crimaldi
Domenica 24 Ottobre 2021, 23:00 - Ultimo agg. 26 Ottobre, 07:21
4 Minuti di Lettura

Notte di terrore e sangue a Napoli, e ancora una volta la movida presenta il suo conto: tre feriti e un morto. Ma l’aspetto più desolante è che al centro di risse e violenze finiscono sempre più dei minori: è accaduto anche questa volta, nella notte tra sabato e domenica in uno scenario infernale che appare sempre più popolato da diavoli e intriso di sangue. Si riaffaccia l’incubo delle baby gang, e l’allarme torna a concentrarsi sulle piazze del divertimento nel centro storico di Napoli. Ma procediamo con ordine e ricostruiamo tutti gli episodi. 

Una premessa: quello della persona morta appare un caso a sé, essendosi consumato a quanto pare all’interno di un campo rom.

Sulla vicenda, che si tinge di giallo per non pochi aspetti e che con ogni probabilità appare un omicidio, riferiamo in un altro articolo. 

Veniamo così a ricostruire quanto accaduto nel centro storico. Notte di superlavoro per medici e infermieri dell’ospedale Pellegrini, dove - in tempi diversi ma pur sempre nell’arco di poche ore - si sono presentate le vittime delle tre aggressioni. Al pronto soccorso dell’ospedale Pellegrini poco dopo la mezzanotte giunge un 16enne residente nel quartiere Stella con una ferita da arma da taglio alla coscia destra. Ha perso molto sangue, è terrorizzato e ai carabinieri che di lì a poco giungono in ospedale per ascoltarlo riferisce di essere stato avvicinato e aggredito da uno sconosciuto che lo avrebbe colpito senza alcun motivo: versione che desta naturalmente più di una perplessità negli investigatori. L’aggressione si sarebbe verificata, sempre stando al racconto del ragazzino, in uno dei crocevia della movida notturna già finito al centro di altre brutte storie, nella piazza di San Giovanni Maggiore.

Dieci i giorni di prognosi prescritti. Dimesso dopo le cure, il minore è stato riaffidato ai genitori. Indagini in corso dei carabinieri per ricostruire dinamica e dare un volto e un nome all’accoltellatore. 

Video

Trascorre solo una manciata di minuti e, sempre al Pellegrini, ecco giungere un altro giovanissimo: ha solo 14 anni, è sotto choc e accusa lancinanti dolori alla testa. Ai medici il minore - residente a Fuorigrotta - riferisce di essere stato aggredito da un gruppo di ragazzi davanti ad un bar di via dei Carrozzieri a Monteoliveto, zona non lontana da quella della prima aggressione. 

Sottoposto anche ad una Tac, si scopre che presenta un forte trauma cranico: sarebbe stato colpito al volto e alla testa con una raffica di schiaffi e pugni. Anche in questo caso la vittima racconta - sempre ai carabinieri - che la folle violenza si sarebbe scatenata senza un motivo. Ovviamente così non è, e anche su questo caso - che potrebbe anche in qualche modo essere collegato all’accoltellamento - indagano i militari del comando provinciale di Napoli. Per il 14enne i giorni di prognosi sono addirittura 21: anche in questo caso sono stati contattati i genitori per il riaffidamento. 

Ma non è ancora finita. Perché, sempre al pronto soccorso del Pellegrini poco dopo la mezzanotte arriva un extracomunitario 40enne con quattro ferite d’arma da taglio in varie parti del corpo. La sua è la situazione più preoccupante della nottata: l’uomo, un nigeriano residente da tempo a Napoli, resta ricoverato in prognosi riservata, anche se non è in pericolo di vita.

L’africano sarebbe stato aggredito nella zona del Vasto. Secondo la sua versione, a colpirlo sarebbe stato un altro straniero all’interno di un negozio di ristorazione che resta aperto fino a notte fonda, a ridosso della stazione della metropolitana di piazza Garibaldi, altra zona ad altissimo rischio sicurezza. 

Ancora poco chiare le motivazioni e la dinamica. Anche per questo terzo caso le indagini sono affidate ai carabinieri, che stanno visionando anche alcuni impianti di videosorveglianza per identificare il responsabile.

Tre aggressioni e un unico comun denominatore: il sangue e le notti sempre più agitate del fine settimana.

© RIPRODUZIONE RISERVATA