Movida a Napoli, la stretta del Comune: revoca della licenza ai gestori “furbetti”

Il Consiglio comunale approva il Regolamento di sicurezza urbana dopo una maratona di 10 ore

Le lunghe notti di Napoli
Le lunghe notti di Napoli
di Luigi Roano
Martedì 6 Dicembre 2022, 07:00 - Ultimo agg. 19:57
5 Minuti di Lettura

Una maratona di oltre 10 ore ma alla fine - non senza frizioni perché la maggioranza del sindaco Gaetano Manfredi ha fatto anche l'opposizione a se stessa con un balletto di emendamenti e sub emendamenti come se 5 mesi di lavoro e una sintesi finale raggiunta con un maxi-emendamento non valessero più nulla - il Consiglio comunale approva il Regolamento di sicurezza urbana. Il che significa stretta sulla vendita degli alcolici in generale in riferimento ai luoghi dove si somministrano, ma soprattutto ai minori. Qui le sanzioni pecuniarie non bastano più. Perché se nell'arco di 12 mesi l'esercente incappa per tre volte in questa fattispecie di illegalità gli viene revocata la licenza. Il tema fondante del regolamento è il contrasto alla mala movida - incluso i decibel a palla nel cuore della notte - che non si può risolvere solo con il regolamento, Manfredi invoca norme nuove a livello nazionale, anche se è uno strumento che fa fare un bel salto di qualità all'azione delle Polizia municipale. Sul fronte politico la maggioranza del sindaco ha retto nonostante la diversità di vedute su alcuni punti. Lo stesso gruppo Manfredi sindaco ha presentato un emendamento «per vietare la vendita di alcolici e superalcolici dopo 1.30 sulla pubblica strada, ed evitare gli assembramenti, ma consentirlo solo negli spazi al chiuso e negli spazi all'aperto regolarmente autorizzati con apposita occupazione di suolo cioè bar o locale con tavoli all'aperto» se lo è visto bocciare dalla sua giunta e dalla sua maggioranza. Ma all'atto del voto ha dato semaforo verde al Regolamento. «Nella piena e totale democraticità abbiamo voluto contribuire alla discussione presentando un emendamento che non è stato accolto dai colleghi della maggioranza ma questo non ha pregiudicato il nostro sostegno all'intero regolamento né mina i rapporti con l'intera maggioranza» spiega il capogruppo Fulvio Fucito. Chi si è messo veramente di traverso facendo ostruzionismo è Rosario Andreozzi che ha votato no, l'unico della maggioranza, che ha portato in Aula la bellezza di 28 emendamenti tutti bocciati. Sordo agli appelli di Manfredi che ha chiesto coesione «e massima convergenza». E di Nino Simeone che più volte gli ha chiesto di «non mettere in imbarazzo la maggioranza dopo tanti mesi di lavoro». Isolato all'interno del suo gruppo che è Napoli Solidale. Dove il suo collega Luigi Carbone ha votato sì e addirittura Sergio D'Angelo non ha partecipato al Consiglio. Una resistenza ideologica quella di Andreozzi che ha irritato e molto il sindaco. Anche perché ha battezzato il Regolamento come strumento «contro i poveri e gli ultimi».

E questo perché con il nuovo strumento - per esempio - si obbligano i proprietari di immobili abbandonati a chiuderli, blindarli per evitarne l'occupazione che crea pericoli all'incolumità pubblica. Oppure perché proibisce l'arrampicarsi sulle impalcature: «Così si impedisce a chi vuole protestare di appendere striscioni». E ancora perché per tutelare chiese e patrimonio monumentale inibisce di mangiare all'esterno o sulle scale dei monumenti. Imbufalito è il Pd che quel Regolamento se lo è caricato politicamente con Pasquale Esposito che ha redatto il maxiemendamento: «Abbiamo votato sì - dice il capogruppo Gennaro Acampora - caricandoci anche le responsabilità di Andreozzi». Più netto Aniello Esposito: «Ora bisogna porre un problema e capire se Andreozzi può restare ancora in maggioranza».

In questo contesto - cioè a Regolamento approvato - vengono fuori le prime indiscrezioni sui nomi che potrebbero ambire a rivestire il ruolo di delegato della notte, si tratta di tre consiglieri comunali: Acampora, D'Angelo e Flavia Sorrentino. 

Il regolamento porta la firma dell'assessore Antonio De Iesu, ex questore e prefetto nonché vicecapo della polizia, uno che con queste cose ha una certa dimestichezza. «È un regolamento tardivo lo avremmo dovuto fare prima perché il precedente è del 2001 - il suo esordio - è un catalogo di regole come ci sono in tutte le città. E non ci vedo nulla di non positivo».

De Iesu è molto deciso: «La sanzione pecuniaria da sola non basta, serve anche quella accessoria» dice alludendo alla revoca della licenza a chi vende alcol ai minori. Un regolamento che prevede anche il divieto di «adescare» clienti per i parcheggi, in una città in cui quello del parcheggiatore abusivo è un mestiere praticato da famiglie intere e con un business che fa gola pure alla camorra.

Video

Il punto esclamativo lo mette Manfredi pur essendo intervenuto a metà dibattito. «Su questo provvedimento mi impegno a garantire che saranno ben distinti le prevaricazioni dalle fragilità, gli abusi dagli errori perché è ciò che deve fare un buon amministratore». Manfredi avverte: «La città deve aprire una riflessione su un nuovo Patto di convivenza tra tutti i soggetti e le regole e l'ordine sono una garanzia in primo luogo per i cittadini e soprattutto per quelli più fragili».

Nel concludere il suo intervento, Manfredi definisce il Regolamento «un'ottima sintesi rispetto a tante esigenze e la sua applicazione richiede buon senso come ogni norma». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA