Movida a Napoli, è subito caos tra risse, alcol e decibel: «Qui pochi controlli»

Movida a Napoli, è subito caos tra risse, alcol e decibel: «Qui pochi controlli»
di Leandro Del Gaudio
Domenica 18 Settembre 2022, 23:14 - Ultimo agg. 20 Settembre, 07:27
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Rieccoli in azione, completamente ubriachi e padroni del campo: si azzuffano, poi c’è chi prova a separarli, mentre si formano altri focolai di violenza. Tutto in una manciata di metri quadrati, tutto dopo la mezzanotte. Una ragazza urla frasi sconce contro chissà quale rivale, mentre la trascinano via dalla mischia, poi spuntano altri elementi pronti ad aggredire, a caccia dell’ultima sfida. È la notte tra sabato e domenica scorsa, siamo in via Due porte a Toledo, a pochi passi dall’ingresso principale del Politeama, il video parla chiaro: musica ad alto volume, decibel sparati nella notte in modo illegale, giovani ubriachi, risse. Tutto senza alcun controllo, tanto da costringere un residente esasperato ad attaccarsi all’unica speranza possibile: registrare con il cellulare l’ennesima rissa. Un video spedito al consigliere comunale Gennaro Esposito, di professione avvocato, che da anni si batte per razionalizzare la movida a Napoli, nel tentativo di trovare una sintesi tra divertimento sano, commercio legale e diritti di chi vive al centro storico e rivendica quiete notturna. Non è l’unica scena di violenza della notte napoletana. Episodi simili si sono registrati anche a ridosso di piazza del Gesù, complici sempre gli stessi ingredienti: musica ad alto volume, anche dopo la mezzanotte, alcol a fiumi (anche ai minorenni), spazi angusti, mancanza di controlli. C’è un altro video, sempre in zona Quartieri spagnoli che basta da solo a dimostrare la mancanza di verifiche adeguate in materia di ordine pubblico: immagini riprese dall’alto (da un altro residente esasperato dal caos) che inquadrano un tavolino di giovanissimi che bevono litri di alcol, a giudicare dai bicchieri e dalle bottiglie che rotolano sul tavolo. 

È il trionfo delle sprizzerie a buon mercato, dei localini sbocciati dal giorno alla notte in ogni angolo della strada, degli shottini a un euro.

Ma chi c’è dietro tanti investimenti? Al di là dei commercianti onesti, quelli che provano a rispettare le regole, basta un rapido censimento in zona Quartieri spagnoli per ottenere conferme rapide sull’origine quanto meno sospetta di certe fortune imprenditoriali. Alcuni localini sono riconducibili a cognomi legati a fatti di camorra - droga e omicidi - anche se al momento non si registrano indagini approfondite in materia di riciclaggio.

Video

In rete gira un altro video, in questo caso postato da un imprenditore, che si presenta come titolare di una sprizzeria: «Sto subendo un’ingiustizia...», dice. Di che si tratta? Guardiamo il video: inquadra un gruppo di agenti di polizia intervenuti nel suo locale, di fronte all’esasperazione di qualche residente. Perché realizza il video? Sentiamo il suo ragionamento: «Gli agenti stanno allontanando i miei clienti, se la prendono solo con me, mentre a pochi passi, nel baretto qui vicino, il volume è alto e ci sono migliaia di clienti... eppure quelli che gestiscono il locale fanno riciclaggio...». Parola di uno della zona, che evidentemente conosce da vicino un certo tipo di dinamiche. Intanto, di fronte a una movida sempre più fuori controllo, si muove la polizia locale: 6 verbali a carico dei titolari delle attività. A Piazzetta Olivella hanno scoperto un passo carrabile non denunciato, scatta la multa. In via Mezzocannone ad un noto esercizio di alimentari è stato notificato l’avvio di procedimento da parte dell’ufficio servizio ambiente, per inquinamento acustico. Stessa multa in vico Lungo gelso, sempre per inquinamento acustico. In via Toledo albergo multato per mancanza di certificati sanitari. Decine di multe per violazioni del codice della strada in zona Lungomare. Stessi numeri al Vomero e al centro, da parte di polizia e carabinieri: ma sono numeri decisamente bassi, visto l’andazzo del week end a Napoli. 

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