Napoli, addetti alle pulizie dei mezzi Anm
in agitazione: rischiano la Cig

Napoli, addetti alle pulizie dei mezzi Anm in agitazione: rischiano la Cig
di Oscar De Simone
Giovedì 20 Maggio 2021, 15:47 - Ultimo agg. 15:48
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Sono più di trecento gli addetti alle pulizie ed alle sanificazioni dei mezzi Anm che rischiano la conferma della cassa integrazione. Un “esercito” di lavoratori Coopservice/Karalis che già lo scorso anno, in piena pandemia, fecero fronte ad una importante riduzione – pari al 20% – dell'orario di lavoro. Oggi, nonostante le proteste, le ditte firmatarie del provvedimento potrebbero confermarlo portando al 30% la limitazione delle ore lavorative.

 «Sarebbe quasi un ora e mezza in meno – afferma il delegato sindacale Usb Marco Sansone – ed è inaccettabile.

Senza questi lavoratori, nel pieno di una pandemia come quella che stiamo vivendo, non si potrebbero garantire le giuste misure igienico – sanitarie sui mezzi pubblici. Già adesso le condizioni di pulizia sono preoccupanti e con l'orario ridotto, non si riesce a migliorarle. Inoltre c'è da dire che anche i dispositivi di protezione individuale non sono sempre garantiti. Questo genera insicurezza non solo per chi lavora ma soprattutto per l'utenza che usufruisce del servizio». 

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Una realtà difficile insomma, per i 319 dipendenti Coopservice/Karalis ancora in bilico. Per chi in questo ultimo anno di emergenza sanitaria, ha dovuto garantire l'igiene e la sicurezza di passeggeri ed autisti dell'azienda per la mobilità. «Queste riduzioni hanno inciso sulla salute di tutti – dichiara Vincenzo Riccio impiegato nel deposito Anm di Cavalleggeri – perchè lavorando di meno non siamo riusciti ad essere sempre efficaci. Per questo motivo oggi stiamo chiedendo di non far peggiorare le cose. Una nuova riduzione ci metterebbe tutti in pericolo. Gli orari vanno ristabiliti e la cassa integrazione abolita. E' l'unico modo per tutelare i lavoratori ed i cittadini. Nessuno può permettersi di prendere sotto gamba una pandemia che continua a mietere vittime in giro per il nostro paese».

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