Napoli, non vogliono attendere il turno in pronto soccorso:
sputi e minacce a infermiera al Cto

I carabinieri sono giunti sul posto identificando i responsabili

L'aggressione al Cto
L'aggressione al Cto
di Ettore Mautone
Martedì 10 Ottobre 2023, 09:40 - Ultimo agg. 12:25
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Ieri sera alle 23 violenta aggressione al Cto, nei locali del pronto soccorso. Una infermiera è stata circondata da 10 parenti di una paziente i quali pretendevano accertamenti diagnostici rapidi per la loro congiunta.

L’infermiera ha cercato di far ragionare i parenti inferociti ma senza risultato: si è avvicinato allora il marito della signora che ha sputato in faccia all’infermiera e aggredito la guardia giurata addirittura sfondando la porta del codice giallo. Addirittura un’altra infermiera, presa dal panico, ha provato a scappare dalla finestra mettendo a repentaglio la propria vita.

Sono state allertate le forze dell’ordine ed i carabinieri sono giunti sul posto identificando i responsabili. A darne notizia Manuele Ruggiero, medico del 118 e leader della pagina facebook Nessuno Tocchi Ippocrate.  Si tratta della aggressione n.49 del 2023 e se ne contano 75 totali tra Napoli 1 e Napoli 2 da inizio anno. 

Proprio Manuel Ruggiero è stato principale protagonista e vittima di un Episodio di violenza nei giorni scorsi, per la seconda volta in pochi mesi. L'evento è avvenuto alle 23.05 di Domenica. «Ero in automedica a Pozzuoli unitamente alla autoambulanza India di Pozzuoli - racconta - siamo stati allertati per un paziente in agitazione psicomotoria con ferita lacerocontusa e codice rosso a via Santa Maria Goretti a Licola. Una volta giunti sul posto troviamo un uomo in mezzo alla strada che sbraita con un telefono in mano, improvvisamente si avvicina all’automedica ed incomincia a sferrare calci e pugni al finestrino rischiando di mandare in frantumi il vetro.
Faccio cenno all’autista di scappare e metterci in sicurezza, chiamo la centrale e faccio attivare la polizia di Pozzuoli, parallelamente parcheggiamo vicino alla caserma dei carabinieri poco distante in attesa dell’arrivo delle forze dell’ordine».

Da protocollo questa di chiama Scena non sicura e dunquye il team è autorizzato ad allontanarsi per mettersi in sicurezza.

«Giunta la volante della polizia - conclude - ci riavviciniamo al paziente e quest’ultimo, alla mia vista, continua ad inveire nei miei confronti minacciandomi di morte». 

Alla fine il codice rosso si rivela un semplice taglio alla testa che non necessita di sutura. Il paziente rifiuta il ricovero dopo aver otte nuto una medicazione a domicilio e cercato di aggredite il personale. «Si prova tanto rammarico: mi chiedo in cosa abbiamo sbagliato con questo esagitato? Abbiamo impiegato non più di 5 minuti dalla chiamata per un codice bianco privo di ogni urgenza. La mancanza di civiltà sfiore la barbarie». 

«Tolleranza zero nei confronti di chi aggredisce il personale sanitario». È il commento di Anna Iervolino, direttore generale dell'Azienda Ospedaliera dei Colli. «Sono vicina al personale in servizio che ha continuato a lavorare nel rispetto del ruolo essenziale che ricopre. Ringrazio le guardie giurate e i carabinieri che sono prontamente intervenuti - aggiunge - Siamo al fianco del personale che opera quotidianamente in prima linea, ci costituiremo parte civile nel procedimento penale e chiederemo il risarcimento per i danni subiti dalla nostra struttura, al fine di tutelare gli operatori sanitari. Dobbiamo diffondere la cultura della legalità e del rispetto di chi sta svolgendo il proprio lavoro al servizio della collettività e di chi realmente si rivolge al Pronto Soccorso perché bisognoso di cure», conclude il direttore generale dell'Azienda Ospedaliera dei Colli.

«La misura è colma. Non ne possiamo più. Al pronto soccorso del Cto ormai le aggressioni sono all'ordine del giorno. Stanotte è toccato ad una infermiera, circondata dai familiari inferociti di una paziente, che pretendevano priorità negli accertamenti. È il settantacinquesimo episodio che si registra da inizio anno a Napoli. Uno stillicidio, e nessun intervento strutturale viene messo in campo per proteggere i sanitari. C' è un clima di paura e di emergenza continua. Ma le istituzioni competenti non danno ancora risposte». Così, in una nota, Luigi D'Emilio, leader della Cisl Funzione Pubblica dell'area metropolitana di Napoli. «Siamo sempre in attesa - dice - che diventino, come promesso, operativi i pronto soccorso al Loreto Mare e al San Giovanni Bosco per decongestionare gli altri ed evitare l'enorme sovraffollamento attuale presso i presìdi funzionanti. Siamo sempre in attesa di posti fissi di polizia presso tutte le strutture, che sicuramente garantiscono maggiore tempestività negli interventi ed al tempo stesso rappresentano un deterrente importante, a fronte delle continue chiamate a correre sul posto alle forze dell'ordine. Basta! Il personale va difeso, e messo nelle necessarie condizioni di serenità per svolgere al meglio la delicatissima e straordinaria funzione ad esso affidata».

«Gli addetti - aggiunge il segretario generale della federazione - sono troppo pochi. Solo al Cto su 35 infermieri presenti, di per sé assolutamente insufficienti, ne mancano 9, di cui 5 unità mancanti mai sostituite e 4 in maternità». «Ma la stessa emergenza sta anche negli altri ospedali. Come sindacato - conclude D'Emilio - ci stiamo battendo da tempo per un piano straordinario di assunzioni utile per potenziare gli organici e per coprire i tantissimi vuoti esistenti. Ma le risposte non arrivano. Assistiamo ad una lenta agonia della sanità pubblica nel silenzio generale. Eppure parliamo della salute di tutti noi, una priorità assoluta! A chi giova questo sfascio?». 

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