Napoli, ancora un'aggressione in ospedale: nuovo caso in 48 ore, dottoressa del 118 insultata e strattonata

Napoli, ancora un'aggressione in ospedale: nuovo caso in 48 ore, dottoressa del 118 insultata e strattonata
Venerdì 3 Gennaio 2020, 11:35 - Ultimo agg. 16:51
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Ancora un medico aggredito a Napoli, il terzo in 48 ore. A darne notizia è la pagina Facebook 'Nessuno tocchi Ippocrate'. È avvenuto davanti all'ospedale San Giovanni Bosco: vittima una dottoressa del 118 insultata e strattonata da un paziente psichiatrico. Ad aiutarla, secondo quanto lei stessa racconta, alcune persone presenti, anche parenti dei ricoverati. 

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«Lo avevo portato dentro per il colloquio con la collega psichiatra, è uscito eludendo ogni controllo, l'ho rincorso, mi ha visto e mi ha afferrata per un polso trascinandomi verso l'ambulanza - racconta la dottoressa aggredita secondo quanto si legge sulla pagina Fb 'Nessuno tocchi Ippocrate' - mi sono liberata con forza e poiché ho visto che ero da sola, gli ho dato le spalle per scappare dentro il nosocomio, lui mi ha afferrata per la giacca facendomi perdere l'equilibrio. Per fortuna i presenti - parenti dei ricoverati - mi hanno aiutato a rialzarmi e mi hanno difeso da ulteriori attacchi».

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«Siamo stanchi di essere nascosti dietro l'alibi 'ma il paziente ha problemi psichiatrici, è normale che aggredisce!' - si legge sempre sul social network - Noi rispondiamo che no vogliamo comunque tutele, quest'alibi non giustifica la violenza tantomeno nei confronti di una donna. Siamo alla terza aggressione in 48 ore, siamo in piena guerriglia urbana Il 2020 è iniziato proprio male per la sanità partenopea!».

Invita però ad evitare «continui allarmismi» il direttore generale dell'Asl Napoli 1 Ciro Verdoliva dopo l'ennesima aggressione. «Il caso di ieri sera - spiega - una strattonata da parte di un paziente affetto da turbe psichiche a un'operatrice sanitaria del 118, è diverso dagli altri. Nello stigmatizzare ogni forma di violenza, è necessario distinguere però le aggressioni da quegli episodi che per loro natura sono fisiologici quando si ha a che fare con un certo tipo di pazienti e per chi fa questo mestiere». «Ritengo necessario - conclude Verdoliva - non rincorrere ogni singolo episodio per evitare allarmismi continui anche perché tutti gli organi competenti, ognuno per le proprie competenze, ha già attivato e anche ulteriormente programmato a breve termine tante azioni necessarie per affrontare il fenomeno»

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