«Quando si vivono situazioni incerte, drammatiche, pericolose, quando si è condannati alla sconfitta, c'è una voce a sussurrarci ancora: coraggio! E come vorrei sussurrare la stessa speranza a tutti coloro che si sentono confitti sulla croce della malattia: coraggio, in piedi! A quelli delusi dalla vita: coraggio, in piedi! A coloro che masticano il pane amaro del tradimento: coraggio, in piedi! A chi vede naufragare i sogni in cui ha investito senza risparmiarsi alcun sacrificio: coraggio, in piedi!» È quanto scrive, nella lettera per la Pasqua, l'arcivescovo di Napoli, Domenico Battaglia.
«Il coraggio che ci spinge a rialzarci per abbandonare il letargo delle coscienze e respirare un vento di solidarietà che faccia nuovi i nostri mattini.
Il Signore è risorto; è davvero risorto per dirti che, di fronte a chi decide di amare, non c'è morte che tenga, non c'è tomba che chiuda, non c'è macigno che non rotoli via. Che la resurrezione sia scritta sui volti, sul tuo volto, sia scritta nella vita, nella tua vita. Il Signore è veramente risorto e continuamente risorge in ogni svolta della nostra vita. Il Dio della vita ti sorprenda. Risorga il tuo nome nella sua voce e il suo nella tua speranza. Possa tu esserne il frutto. Possa tu diventare dono per l'altro ogni giorno di più. Possa l'altro sempre meravigliarti con la sua presenza benedetta e benedicente. Possa la memoria di questa presenza risorgere in te!», conclude l'arcivescovo di Napoli.