Asl e ospedali di Napoli, al via la scelta dei manager: valzer per 13 poltrone

Asl e ospedali di Napoli, al via la scelta dei manager: valzer per 13 poltrone
di Ettore Mautone
Mercoledì 23 Febbraio 2022, 00:00 - Ultimo agg. 24 Febbraio, 12:07
4 Minuti di Lettura

Nomine in vista ai vertici di 13 delle 17 aziende sanitarie della Campania. Agli inizi del prossimo agosto i manager di Asl e ospedali sono infatti in scadenza di mandato triennale. L’ultima tornata di designazioni risale infatti al 6 agosto del 2019, anno ultimo dell’epoca pre-Covid. Da allora ne è passata di acqua sotto i ponti e in mezzo c’è stata una pandemia epocale. Lo stesso Piano ospedaliero è probabilmente da rivedere sia per gli impieghi dei fondi nazionali di edilizia ospedaliera ancora non spesi (oltre 1 miliardo per ammodernare le strutture) sia per la quota dei fondi del Pnrr in arrivo per le Case della salute, Case di Comunità, Centrali operative territoriali.

Sia infine in ragione dell’incasso prossimo venturo della quota dei 625 milioni di euro che l’Ue ha messo nel piatto delle regioni del Sud (quindi anche della Campania) per recuperare il divario rispetto al resto d’Europa sul fronte della povertà sanitaria, della Salute mentale, della medicina di genere e per gli screening oncologici. 

Intanto il bando regionale, da tradurre a stretto gito in manifestazione d’interesse per la selezione dei manager, è praticamente pronto. I tempi della pubblicazione incrociano alcune scadenze salienti. L’albo dei papabili, come è noto, è diventato nazionale e dovrebbe essere aggiornato entro giugno. Il secondo elemento che pesa sulla procedura sono i limiti di età fissati a 65 anni. Con la dichiarazione dello stato di emergenza legato alla pandemia questa scadenza tuttavia, per decreto prima e poi per legge è stato prorogato a 67 anni ma il 31 marzo l’emergenza cesserà. Tutte incognite con cui fare i conti dunque che potrebbero incidere sulla data di pubblicazione dell’avviso regionale. Tra i direttori in carica che hanno raggiunto i limiti di età troviamo tre nomi: Giuseppe Longo, manager del Cardarelli, Antonio Giordano, direttore dell’azienda ospedaliero-universitaria Vanvitelli e Ferdinando Russo a capo della Asl di Caserta. Altri tre resteranno al loro posto in quanto titolari di ruoli non ancora scaduti: Attilio Bianchi saldamente alle redini dell’Istituto Tumori Pascale di Napoli che dopo il primo quinquennio terminato ad ottobre del 2021 ha ora davanti un lungo periodo di navigazione. Durerà ancora un anno anche l’incarico di Rodolfo Conenna designato nel dicembre del 2020 al vertice dell’azienda sanitaria pediatrica Santobono (la scadenza è a dicembre del 2023). Scadono infine a giugno del 2023 i mandati di Vincenzo D’Amato alla direzione generale del Ruggi di Salerno e di Gaetano Gubitosa a capo dell’azienda ospedaliera San Sebastiano di Caserta. 

Tutti gli altri direttori (Maurizio Di Mauro ai Colli, Anna Iervolino al Policlinico Federico II, Ciro Verdoliva alla Napoli 1, Antonio D’Amore a Napoli 2, Gennaro Sosto a Napoli 3, Mario Iervolino all’Asl di Salerno, Renato Pizzuti al Moscati di Avellino, Mario Ferrante al San Pio di Benevento, Maria Morgante alla Asl di Avellino e Gennaro Volpe all’Asl di Benevento), sono invece in scadenza di mandato al prossimo agosto.

I giochi sono aperti: tutti i manager in carica o presenti nell’albo nazionale potranno partecipare alla selezione ma l’impressione è che il governatore intenda procedere nel solco della continuità tranne qualche giro di valzer. Le novità insomma dovrebbero giungere dalle tre caselle che resteranno vuote per ragioni anagrafiche mentre per alcuni dei fuoriusciti potrebbe esserci anche un ripescaggio nei ruoli tecnici dell’assessorato alla Sanità. 

Video

A Napoli le urgenze sono note: la prima è rimettere in moto gli ospedali convertiti a Covid center come San Giovanni Bosco e Loreto. Il nodo più intricato è la carenza di personale. Dal 2017 la Napoli 1 ha bandito concorsi in quest’area per circa 150 posti individuando una cinquantina di idonei di cui solo 11 immessi in servizio e di cui alcuni già migrati altrove. Alle recenti prove dell’ultimo concorso per 50 medici su 40 idonei si sono presentati solo 7, un neo specialista e 6 specializzandi. Un concorso bandito dopo Caserta, Salerno e Cardarelli: molti camici bianchi hanno già trovato altri lidi. Oggi la Asl Napoli 1 ma anche il Cardarelli non sono attrattivi per l’area dell’urgenza. «Urge riqualificare il personale, le strutture, la figura stessa del medico di urgenza - avverte Lino Pietropaolo leader della Cisl medici - gratificandolo con premi e possibilità di carriera e pensionistiche». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA