La bomba scudetto e la polvere flash: allarme per i botti nel Napoletano

In vista del Capodanno cresce l’attenzione sul mercato dei fuochi illegali, timore per i nuovi petardi fatti con una mistura particolarmente esplosiva

I botti illegali
I botti illegali
di Dario Sautto
Venerdì 8 Dicembre 2023, 23:51 - Ultimo agg. 10 Dicembre, 08:17
4 Minuti di Lettura

A tre settimane dal Capodanno, sul mercato nero dei botti illegali tutti sono alla ricerca della «bomba scudetto». E ancora i botti artigianali, quelli realizzati dai fuochisti abusivi a cui si rivolge anche la camorra, che utilizzano la temutissima «polvere flash», una mistura esplosiva dal potenziale devastante. 

A Napoli la fabbricazione di botti illegali in vista dell’arrivo del 2024 è iniziata già in estate: a settembre, i carabinieri hanno scoperto e sequestrato una fabbrica di esplosivi tra le abitazioni del parco Fiorito e del lotto K di Scampia, arrestando due persone e sequestrando un vero e proprio arsenale. In settimana, a Quarto, è stato registrato già il primo ferito a causa dei botti inesplosi: un ragazzo di 18 anni ha perso una falange del mignolo dopo aver raccolto da terra un petardo che gli è esploso tra le mani. «Il consiglio che diamo è sempre lo stesso: non raccogliete botti inesplosi.

E, soprattutto, acquistate fuochi d’artificio presso rivendite autorizzate che hanno tutti i documenti in regola e che non possono esplodervi tra le mani». Il brigadiere Luigi Senatore è uno degli esperti in forza ai carabinieri del nucleo Artificieri di Napoli e spiega al Mattino tutti i rischi che si corrono in questo periodo. «La tracciabilità è importante – afferma Senatore – poiché i botti illegali spesso vengono conservati in luoghi non idonei, esposti all’umidità, dunque sono instabili e rischiano di scoppiare semplicemente maneggiandoli».

Anche quest’anno, però, il vero pericolo è rappresentato dai botti illegali prodotti con la «polvere flash». Una mistura color argento realizzata in laboratori improvvisati in garage e capannoni di Napoli e provincia, che contiene perclorato di potassio e polvere di alluminio, e viene potenziata con altri addensanti chimici che ne aumentano l’esplosività. «È una polvere sensibilissima – precisa il brigadiere Senatore – che esplode senza infiammarsi, generando una potente onda d’urto. All’interno del botto illegale avviene una detonazione, non una deflagrazione, che viaggia a oltre mille metri al secondo ed è pericolosissima». Non esiste una «ricetta» precisa per quella mistura, che poi viene inserita nei classici cilindri di cartone pressato dei vecchi botti «cobra», fuori produzione da anni, ma ancora molto presenti sul mercato nero. A questa mistura micidiale vengono aggiunti solitamente una miccia ed un «ritardo» di 4 secondi. Questi «cobra» illegali solitamente vengono modificati e «decorati» con foto di calciatori – i più gettonati lo scorso anno erano la mascherina di Osimhen e la foto di Kvaratskhelia – e immessi sul mercato nero. «Il principio utilizzato è molto simile a quello che la camorra sceglie per gli attentati» aggiunge Luigi Senatore.

Video



Tre sono i problemi principali riscontrati dagli Artificieri: «La domanda dei botti illegali a Napoli è ancora altissima. Su internet circolano liberamente migliaia di filmati, in tutte le lingue, che spiegano come fabbricare questi veri e propri ordigni. E – dice Senatore – soprattutto i costi di produzione, che sono bassissimi». Tra materiali e manodopera, una classica cipolla con 100 grammi di polvere flash non costa più di 50 centesimi e si trova in vendita anche a 5-7 euro. Negli anni scorsi, circolavano di volta in volta la bomba Kim (dedicata al dittatore della Corea del Nord), la spread, l’immancabile pallone di Maradona. «Invece, temiamo che anche quest’anno possa essere ancora in circolazione la bomba denominata “la georgiana” – è l’allarme lanciato dagli Artificieri dei carabinieri – che sarebbe una bomba Kvara potenziata, farcita con quasi un chilo di polvere esplosiva e già sequestrata lo scorso anno».
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA