Camorra scatenata, nuova stesa
esplosi sette colpi di pistola a Barra

Il luogo dove è avvenuta la stesa a Barra
Il luogo dove è avvenuta la stesa a Barra
Venerdì 14 Dicembre 2018, 08:47
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Indagini a tutto campo per cercare di dipanare la matassa del l'efferato raid di camorra avvenuto martedì sera a Napoli, nel quale un uomo è morto ed un secondo è rimasto gravemente ferito. Continua, intanto, l'offensiva della criminalità organizzata che semina il terrore con le famigerate «stese». Mercoledì pomeriggio, intorno alle tre del pomeriggio, l'ennesimo episodio, questa volta a Barra. Al corso Sirena sconosciuti hanno esploso sette colpi di pistola calibro 9 nei pressi dell'abitazione di un pregiudicato, probabile obiettivo del macabro avvertimento.
Ma torniamo alle indagini sul raid di martedì. Molte le ombre, anche se si comincia a far luce su alcuni importanti particolari che iniziano ad essere acquisiti dagli investigatori. Al lavoro gli agenti della Squadra mobile. A cadere sotto i colpi di almeno due armi impugnate dai sicari, il 29enne Giuseppe Santangelo, che era a bordo di una Suzuki Splash con un amico, Fabio De Luca, trentenne, ferito gravemente al volto e al torace.

 
Un primo passo in avanti è giunto grazie all'individuazione del luogo in cui si è verificato l'agguato. Una stradina di San Pietro a Patierno, al confine con il Comune di Casavatore. Pur trattandosi di una via secondaria, si tratta comunque di un'area ad alta densità residenziale: eppure nessuno ha lanciato l'allarme della esplosione di colpi d'arma da fuoco. Segno evidente del fatto che dietro l'omertà di decine e decine di nuclei familiari c'è il terrore di sempre, accompagnato dalla paura di subire ritorsioni da personaggi locali.

Sulle prime era sorto anche un altro dubbio. Che cosa ci facevano Santangelo e De Luca insieme? I due, già noti alle forze dell'ordine, risultavano legati (o comunque vicini) ad altrettanti diversi clan: in particolare, il primo agli Amato-Pagano ed il secondo ai Mazzarella. Le indagini hanno consentito di appurare che i due si conoscevano bene, e da tempo. Vivevano entrambi a San Pietro a Patierno: e - a quanto pare - di recente Santangelo si sarebbe «girato», allontanandosi dalla cosca attiva a Melito per avvicinarsi agli stessi Mazzarella.

Resta invece ancora di difficile interpretazione la causale di questo efferato delitto. Chi aveva interesse a tendere un agguato ai due? e perché? Si ipotizza una pista che porterebbe agli ambienti dello spaccio di droga. giu.cri.
 
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