Quindici defibrillatori in arrivo in città contro le aritmie e gli infarti in strada. Una iniziativa, promossa dall'assessorato alla Salute di Palazzo San Giacomo, che si prefigge l'obiettivo di proteggere i napoletani «dalle morti improvvise», fenomeno diffuso, purtroppo, ma in diversi casi contrastabile. A parlarne è l'assessore comunale Vincenzo Santagada, che già dal 2021 lavora al piano di una Partenope-metropoli «cardioprotetta». Il primo dei defibrillatori è stato già installato nelle scorse ore, in piazza Trieste e Trento, nell'ambito dell'affollato e riuscito weekend della Prevenzione organizzato al Plebiscito. Altri 14 strumenti anti-infarto saranno installati nei prossimi giorni nelle location indicate dai vari presidenti delle dieci municipalità cittadine, a seconda delle esigenze dei quartieri.
Sono migliaia all'anno le morti improvvise in tutta la nazione.
Santagada ci tiene a segnalare il fatto che, se effettuati in maniera tempestiva, gli interventi possono «salvare la vita ai cittadini - spiega - Il progetto Napoli città cardioprotetta ha la finalità della messa in sicurezza del territorio, con l'installazione di presidi sanitari come il defibrillatore in zone extraospedaliere. Ci si può salvare dalle morti improvvise. Come accaduto al calciatore danese Christian Eriksenn durante gli ultimi campionati europei: se si interviene nei primi minuti dell'infarto il peggio si può scongiurare. Chiunque, in caso di emergenza, è legittimato a utilizzare i defibrillatori: non c'è alcuna legge che lo vieta, dopo l'avvenuta modifica delle normative. Inoltre, va specificato che in strada i cittadini potranno contare su una serie di defibrillatori intelligenti». In sostanza, «se non ci sarà aritmia nel paziente, la scarica non partirà - aggiunge l'assessore alla Salute - È il dispositivo stesso, insomma, che in un certo senso guida l'operatore. Abbiamo a disposizione 15 strumenti, per il momento, e il primo di questi è già pronto all'uso in piazza Trieste e Trento a partire dall'altro ieri. Gli altri defibrillatori verranno installati nei prossimi giorni. Questa era stata una delle mie prime delibere l'anno scorso, ma abbiamo dovuto risolvere il problema di chi si prendesse in carico la manutenzione dei dispositivi, le cui batterie verranno sostituite ogni quattro anni. I privati possono donare altri defibrillatori, basta andare sul sito del Comune e compilare il modulo apposito. In cambio verrà esposto il logo del donatore. Se vogliamo che Napoli sia moderna, bisogna aprire alla diffusione delle tecnologie della salute».